Ultimo intervento, per ora, da Monica Demattè: un saggio critico della scrittrice Wang Jiaxin che difende e nobilita il diario di Fang Fang.
Omaggio al diario di 60 giorni di Fang Fang (di Wang Jiaxin)
Da quando è in corso questo disastro (rifiuto di definire ciò che stiamo vivendo come un’esperienza di epidemia), mi sono capitate due notti in cui non riuscivo a dormire. La prima volta è stata la notte del 6 febbraio, quando ho saputo della morte di Li Wenliang, il “fischiatore”. Quella notte è stata ‘soltanto’ triste, ma è un momento che ha lasciato un segno nella storia. Quella notte è il punto di svolta della vicenda virus e, secondo me, un momento rivelatore della verità di un evento storico. L’immagine di lui, un martire giovane con gli occhi tristi dietro la mascherina, luminoso nella notte, mi ha fatto capire che siamo vivendo un destino nuovo. La seconda volta è
stanotte dopo la mezzanotte. Letto l’ultimo giorno del diario di Fang Fang che avevo aspettato con ansia, ho sofferto di insonnia un’altra volta. Ciò che sento più forte di me è il dovere di rendere omaggio a Fang Fang, ben diverso dal sentimento espresso dal mio collega Yang Lianfen sui social, nel dire: “grazie Fang Fang, sei sincera, sobria e coraggiosa, ci hai riscaldati nel periodo rigido d’inverno. Come si può rimanere indifferenti alla tua voce di denuncia carica di sangue e lacrime?”[…] Continua. Scarica il PDF completo.