“La mia è una vita quasi metà trascorsa in mezzo alla lotta che ogni giorno si deve sostenere per poter campare un po’ degnamente quando si ha nel proprio carattere il senso della giustizia. Penso di agire onestamente …”

Nacque nel 1911 a Chiavazza, vicino Biella. A tredici anni dovette abbandonare gli studi ed entrò in fabbrica. Prese ben presto coscienza delle difficoltà che incontravano i lavoratori per poter sopravvivere: fame, bassi salari, soprusi. Dalle compagne di lavoro era soprannominata “la rivoluzionaria”.

Nel 1932 s’iscrisse al Partito Comunista clandestino.

Sospettata di azioni sovversive, tentò di espatriare ma fu fermata e processata.

Fu condannata al confino che scontò a Ponza dal 1932 al 1934, per attività sovversiva.

A Ponza conobbe Amendola, Pratolongo e altri che diverranno figure di spicco della Resistenza al Fascismo. L’esperienza del confino è stata arricchente e cruciale per la sua formazione politica.

Tornò a Biella nel 1934 riprendendo il suo lavoro nelle industrie locali biellesi.

Nel periodo dalla Guerra di Liberazione dovette allontanarsi da Biella perché denunciata e ricercata per fatti accaduti il 25 luglio 1943.

A Torino fu staffetta partigiana e lavorò per il CLN. Catturata, con documenti molto compromettenti in borsa, fu rinchiusa nella caserma di Via Asti e poi alle Nuove. Sfuggì al plotone d’esecuzione grazie ad uno scambio.

Si recò quindi a Milano dove diede il suo contributo al CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia).

Dopo la Liberazione, continuò il suo impegno politico: alle prime elezioni amministrative (marzo 1946) fu presentata dal Partito e fu eletta consigliere comunale di Biella ricoprendo la funzione di Assessore all’Assistenza e Igiene e membro del consiglio ECA nelle Giunte Comunali.

Venne rieletta come consigliere alle successive amministrative del 1951, ma non terminò l’impegno assunto perché trasferita a Roma alla Direzione del P.C.I. in Via delle Botteghe Oscure.

“La donna ha dato la dimostrazione che anche lei può entrare nella vita politica del Paese. Come ha saputo lottare durante la guerra di Liberazione, è capace di continuare il suo cammino verso la ricostruzione …”

Dal 1958 seguì l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di cui fu nominata Segretario Provinciale e l’ANPPIA.

Nel 1969 Alba partecipò a Radio Praha, al “Grande Concorso per il 50° anniversario della Repubblica Cecoslovacca” classificandosi al secondo posto (fu tra i dieci vincitori suddivisi per nazionalità),

Dagli anni Settanta si ritirò dalla scena politica e da ogni impegno gravoso.

Il 16 aprile 1980 ricevette la Croce al Merito di Guerra dal Distretto Militare di Vercelli.

Nel 1986 fu eletta Membro del Comitato d’Onore dell’ANPI.

La storia di Alba Spina finisce il 10 febbraio 2001, all’età di quasi novant’anni.

Il 23 aprile 2009 le viene intitolato un asilo nido di Biella.

Aveva frequentato solo fino alla quinta elementare, ma ha studiato per tutta la vita.

Lasciò duecento pagine dattiloscritte in cui narra le vicende della sua vita che si possono leggere nel libro biografico curato da Silvia Delzoppo, Alba Spina una vita per un ideale. Dal confino al carcere: ricordi e memorie, Edizioni Leone & Griffa 2005.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Alba Spina

Piero Ambrosio (a cura di), Da vigilare e perquisire. I “sovversivi” e gli antifascisti della Provincia di Vercelli schedati nel Casellario politico centrale (1896-1945), Catalogo della mostra, Istituto per la storia della Resistenza in provincia di Vercelli 1991

Piero Ambrosio, “Nel novero dei sovversivi” Vercellesi, biellesi e valsesiani schedati nel Casellario politico centrale (1896-1945), Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli” 1996

Piero Ambrosio (a cura di), “Un ideale in cui sperar” Cinque storie di antifascisti biellesi e vercellesi, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli” 2002

Primo de Lazzari, Eugenio Curiel al confino e alla lotta di liberazione, Teti Editore 1981

Giovanni De Luna, Donne in oggetto. L’antifascismo nella società italiana 1922-1939, Bollati Boringhieri 1995

Edgarda Ferri, L’alba che aspettavamo. Vita quotidiana a Milano nei giorni di piazzale Loreto 23-30 aprile 1945, Mondadori 2005

Aldo Sola – Corrado Banfo, Il pregio della Libertà, Edizioni Gariazzo 1999

Patrizia Gabrielli, Il 1946, le donne, la Repubblica, Donzelli Editore 2009

Bianca Guidetti Serra, Compagne. Testimonianze di partecipazione politica femminile, Einaudi 1977

Voce pubblicata nel: 2018

Ultimo aggiornamento: 2018