Ho incontrato questa popolare e ardimentosa scrittrice vittoriana nella storia della famiglia di mia madre 1.

Come s’innesta questo ramo inglese in una antichissima e nobile famiglia salernitana? Il nonno di mia nonna Cornelia, Antonio Guerritore, cospirò contro i Borboni e riuscì a sfuggire all’arresto imbarcandosi da Napoli, e riparando prima in Francia e poi a Londra. Per sopravvivere, insegnò Italiano e Francese in una finishing school per giovani ladies a Blackhearth; qui incontrò Margaret Braddon (nata nel 1824): si sposarono a Londra nel 1857, e nel 1858 nacque il loro unico figlio Nicola (padre di mia nonna).

Le due sorelle Braddon e il fratello Edward Nicholas Coventry (1829) erano i figli di un avvocato londinese, Henry Braddon, che proveniva dalla piccola nobiltà campagnola della Cornovaglia, e dell’irlandese Fanny White. Dopo pochi anni dalla nascita di Mary Elizabeth, Fanny, esasperata dai debiti e dalle infedeltà si separò dal marito, incontrando gravi difficoltà economiche. Dovette così ricorrere all’aiuto della famiglia Braddon.

Mary venne educata in casa e mostrò fin da piccola una grande propensione per lo studio, scrivendo novelle dall’età di undici anni. Alta, dai capelli ramati e dotata di una voce molto armoniosa, a 17 anni decise di intraprendere la carriera di attrice, ma per non nuocere alla rispettabilità familiare assunse il nome d’arte di Mary Seyton e nelle sue tournées teatrali che si svolgevano in città di provincia, si fece sempre accompagnare dalla madre.

La carriera teatrale di Braddon durò fino al 1860 quando un insuccesso dello spettacolo a Londra la convinse ad abbandonare il palcoscenico. Nel frattempo, nel 1847, il fratello Edward Nicholas Coventry si era trasferito in India per lavorare presso uno zio, facoltoso commerciante; più tardi si recò in Australia e in Tasmania dove dal 1894 fino al 1899 fu primo ministro e dove morì nel 1904 2.

Abbandonato il palcoscenico, Braddon trovò un mecenate in un ricco signorotto dello Yorkshire, John Gilby che la finanziò affinché scrivesse un romanzo e un poema epico sulla spedizione di Garibaldi in Sicilia. Successivamente, sempre nel 1860 Mary conobbe l’irlandese John Maxwell (1824- 1995) editore di riviste letterarie a basso costo, pensate per la classe lavoratrice e la middle class, ceti in ascesa desiderosi di istruirsi e amanti delle narrazioni a tinte forti.

Braddon, che aveva iniziato a pubblicare sulle riviste di Maxwell il romanzo La traccia del serpente, si innamorò del suo editore e nel 1861 si trasferì insieme alla madre Fanny nella sua casa, nonostante egli fosse ancora sposato con Mary Anne Crowley la quale, avendo mostrato un forte squilibrio mentale, era stata rinchiusa in un istituto in Irlanda, ma secondo alcuni biografi fu confinata in realtà nella stessa residenza del marito.

Braddon crebbe i cinque figli che Maxwell aveva avuto da Crowley e a sua volta gliene diede altri sei entro il 1870. La sua figlia maggiore fu chiamata Fanny Margaret; uno dei figli, William Babington, divenne un noto scrittore.

Nel 1862 fu pubblicato a puntate sulla rivista di Maxwell «Robin Godfellow» il romanzo Il segreto di Lady Audley che ebbe un enorme successo di pubblico: Henry James scrisse nel 1865 che Braddon era con Wilkie Collins la fondatrice del sensational novel. Ma a fronte del grande successo popolare la critica condannò il romanzo ritenendolo immorale, perché la protagonista era un’eroina atipica. Il suo aspetto angelico e fragile faceva emergere ancora di più la sua tempra volitiva, la passionalità e la determinazione di chi lotta per affrancarsi da un destino segnato. ME Braddon, come si firmava la scrittrice con una specie di pseudonimo che lasciava incerto il suo sesso, non era considerata un’autrice di buona letteratura, perché la sua prosa non era apertamente moralistica né realistica, e non esitava a descrivere gli abusi domestici, la criminalità, l’omicidio e la bigamia – considerati tipici solo dell’infima plebe e della classe criminale – in contesti abbienti e aristocratici.

Nel 1863, sempre a puntate, apparve il secondo romanzo Aurora Floyd. Negli anni dal 1862 al 1865 Braddon pubblicò ben otto romanzi, tra i quali La moglie del dottore, ispirato a Madame Bovary. Nel 1866 Maxwell fondò il «Belgravia Magazine», una rivista che venne diretta da ME Braddon e che ospitava romanzi sensazionalisti a puntate, poesie, racconti di viaggio e biografie, oltre a saggi sulla moda, storia, scienze. Braddon continuava intanto a scrivere romanzi, anche due all’anno. L’unico momento in cui la straordinaria resistenza fisica e la forza d’animo le vennero meno fu nel dicembre del 1868, quando dopo il parto della figlia Winifred ebbe un fortissimo esaurimento nervoso, complicato da una febbre puerperale. Gli ultimi mesi di gravidanza furono infatti segnati da due gravi lutti: la scomparsa della sorella Maggie, avvenuta a Napoli il 3 ottobre per una grave malattia interna, e quella della madre il 1° novembre.

L’enorme produzione letteraria di ME Braddon le procurò tanto denaro da poter acquistare una grande dimora, Litchfield House, a Richmond, nel Surrey, fornita anche di stalle per i cavalli, perché la scrittrice era una brava cavallerizza. Braddon e Maxwell vissero lì dal 1867 facendo credere di essere sposati, ma quando la moglie dell’editore morì, il 5 settembre 1874, e suo fratello fece uscire sui giornali il necrologio, scoppiò lo scandalo. I due si sposarono non appena fu burocraticamente possibile, il 2 ottobre 1874 e si allontanarono per un certo tempo dalla loro casa, ma la loro notorietà era tale che ben presto vennero riaccolti dalla società londinese. Per evitare altre accuse di immoralità, la produzione letteraria di Braddon in questo periodo fu più incentrata sul romanzo poliziesco, e influenzò notevolmente la letteratura di genere del tardo periodo vittoriano.

Continuò a scrivere sempre in maniera copiosa e con grande successo anche dopo la morte di Maxwell sopraggiunta nel 1895. Nel 1913 comprò un’automobile ed ebbe anche la possibilità di vedere il film muto tratto in America nel 1912 dal suo romanzo Aurora Floyd. Morì a Richmond il 4 febbraio 1915 per un’emorragia cerebrale e lì fu sepolta. Si ritiene che abbia pubblicato circa novanta romanzi, centocinquanta racconti, diverse opere teatrali e numerosi articoli giornalistici. Negli ultimi anni si è avviata una seria catalogazione dei suoi scritti e si stanno rivalutando dal punto di vista letterario, attraverso scritti e convegni, le sue opere che ebbero come ammiratori Lord Tennyson, Charles Dickens, William Makepeace Tackheray, il primo ministro Wlilliam Gladston, oltre al già citato Henry James, ma che dai critici del suo tempo le valsero soprattutto la sprezzante definizione di "Regina delle biblioteche circolanti".

Note


1 La mia adorata nonna materna Cornelia era sorella minore di sua nonna Margaret Eleanor Braddon of Skisdon.
2 Dopo la “liberazione” di Napoli dai Borbone, nel 1860, anche la sorella Margaret lasciò l’Inghilterra per raggiungere a Napoli il marito che aveva combattuto nella battaglia del Volturno per cui fu insignito della medaglia commemorativa delle campagne per l’indipendenza dell’Italia.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Mary Elizabeth Braddon

Antonio Guerritore, Echoes of the Past, Napoli 1901

Jennifer Carnell, The literary Lives of Mary Elizabeth Braddon, Sensation Press, 2000

Sandra Petrignani, L’Inghilterra secondo Braddon, postfazione a Mary Elizabeth Braddon, Il segreto di Lady Audley, Fazi Editore, aprile 2016

Nel 2013 è stata fondata in Inghilterra la «Mary Elizabeth Braddon Association (MEBA)» per promuovere l’interesse per la sua vita e le sue opere con relativo Forum per discuterne le problematiche

Referenze iconografiche: Ritratto di Mary Elizabeth Braddon, 1865, conservato alla National Portrait Gallery di Londra, autore William Powell Frith. Fonte: National Portrait Gallery. Immagine in pubblico dominio.

Voce pubblicata nel: 2016

Ultimo aggiornamento: 2023