Traduttrice e filologa apprezzata e stimata dai nomi più importanti della germanistica italiana di inizio Novecento, Olga Gogala di Leesthal è rimasta fino ad oggi nella critica purtroppo un personaggio sconosciuto, o meglio celato dai protagonisti dei testi da lei trattati. Sua è la prima edizione in italiano del Tristano così come la traduzione, anche se parziale, dei Canti dell’Edda, sue sono le prime pagine in italiano dell'Absurda comica di Andreas Gryphius, suo è il fervido interesse per uno dei più importanti nomi della mistica tedesca, quello di Mechthild von Magdeburg. Da lei redatte sono inoltre anche alcune delle voci per l’Enciclopedia Italiana, che la vedono negli anni Trenta, accanto all’insegnamento, impegnata in un progetto sul “sapere” che diventa divulgazione, sapere universale.
Così come la ritraggono le lettere e i ricordi di chi l’ha conosciuta Olga Gogala è decisamente una donna precorritrice dei tempi, dotata di grande autonomia, indipendente. Nata a Rieti nel 1883, anche se trascorre la maggior parte della sua fanciullezza a Firenze, Gogala compie gli anni della sua formazione per lo più all’estero. Nella capitale inglese, dove abitano gli zii, soggiorna tra il 1895 e il 1896 frequentando il Belsize College, un istituto riservato alle “daughter of gentlemen”. Prosegue poi gli studi in Svizzera e infine in Germania, dove si laurea con una tesi sull’Eneide di Heinrich von Veldeke e conduce ricerche sull'antica poesia germanica. I mesi trascorsi all’estero le permettono di sperimentare direttamente sul campo la conoscenza della lingua, di vedere e vivere la cultura di altri Paesi, ma anche di giustificare qualche suo comportamento per così dire non in linea con le convenzioni di allora, come la sua opposizione al solo ruolo di moglie e di madre.
Oltre all’Europa c’è però anche l’Egitto, dove Gogala si reca per un incarico di docenza: Alessandria e il Cairo non sono mete di un breve viaggio ma di un prolungato soggiorno, da cui la studiosa ritorna nell’estate del 1928 attraversando, tra gli altri Stati, il Libano, la Turchia e la Grecia. Le sue osservazioni sono quelle di una persona attenta alla realtà sociale del posto, agli usi e costumi, alla geografia non solo fisica ma anche umana del Paese che di volta in volta attraversa. Trascrizioni liriche e molti degli appunti della corrispondenza di questo periodo sono il prodotto del suo confronto con il paesaggio esperito e sentito.
Particolare interesse nelle lettere viene dato alla registrazione di scene del mondo femminile, di cui Gogala fornisce attraverso la scrittura vere e proprie fotografie. Nutrita dello spirito europeo ella si accosta dunque, indagandola, anche alla cultura extraeuropea, come del resto era già accaduto nel periodo del suo soggiorno inglese, durante il quale era venuta a contatto, anche se solo attraverso un’esposizione sul tema, con l’India colonizzata dai britannici e, grazie a una rappresentazione di strada, con la realtà americana.
L’insegnamento, insieme all’interesse per la traduzione, costituisce per Gogala a partire dagli anni Trenta in poi l’occupazione principale: già a metà degli anni Venti è insegnante privata di inglese delle principesse Mafalda e Giovanna di Savoia, mentre a partire dal ’37 dà lezioni private di tedesco a casa Pintor. Con Giaime Pintor, noto intellettuale antifascista e germanista, collabora alla stesura dell’antologia Teatro tedesco, edita nel 1946 da Bompiani, per cui traduce Der Ackermann aus Böhmen di Johannes von Saaz e il Peter Squenz di Andreas Gryphius. Durante gli anni Quaranta lavora presso l’Università di Cagliari, dove insegna letteratura inglese e tedesca e filologia germanica. Il periodo successivo è segnato da diverse importanti pubblicazioni: nel 1955 esce la già citata versione in italiano del Tristano per la collana I grandi scrittori stranieri diretta da Giovanni Vittorio Amoretti, a cui seguono diverse traduzioni per la Morcelliana di Brescia, tra cui Dalla “Luce fluente della divinità” di Mechthild von Magdeburg e Der arme Heinrich di Hartmann von Aue.
L’orientamento della maggior parte dei testi tradotti per la casa editrice lombarda, principalmente testi di carattere religioso, è da ricondurre, oltre che alla tipologia delle opere edite dalla Morcelliana, alla consonanza trovata in essi dalla traduttrice, il cui credo si può riassumere in un cristianesimo laico votato al prossimo. Non stupisce dunque anche il suo amore per Lessing che in Nathan der Weise aveva esposto ed espresso l’idea di tolleranza fra le diverse religioni, e di cui darà alle stampe nel 1917 il frammento del Faust in italiano. A Roma, durante la guerra, Gogala è peraltro in contatto con la comunità ebraica per cui si adopera portando costantemente il suo aiuto. Forte tra le sue amicizie è quella con la scrittrice e pedagoga cagliaritana Francesca Mundula, autrice di Prigionieri politici del nostro risorgimento attraverso le loro memorie – S. Pellico, C. Bini, L. Settembrini (1917), quella con la traduttrice Maria Napolitano Martone, con cui appronterà il lavoro su Swing Song di Galsworthy e quella con il sacerdote Don Giuseppe De Luca, collaboratore per molti anni della Morcelliana e fondatore nel 1941 delle Edizioni di Storia e Letteratura. Da ricordare è anche il suo impegno tra “le dirigenti molto attive del movimento femminile” della Democrazia Cristiana in Sardegna[1], di cui facevano parte anche Elodia Macis, Fernanda Locci, Maria Teresa Atzori, Angela Maria Palmas e Paola Pilleri.
Muore a Roma il 25 gennaio 1962.

NOTE

1. Francesco Fresu, La Democrazia cristiana in Sardegna: dalla caduta del fascismo all’autonomia, Cagliari, Ed. della Torre 1991, p. 58.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Olga Gogala Di Leesthal

Monica Biasiolo (a cura di), Passione letteratura: Olga Gogala di Leesthal, Bologna, CLUEB 2010

Monica Biasiolo, Giaime Pintor und die deutsche Kultur: Auf der Suche nach komplementären Stimmen, Heidelberg, Winter 2010, in part. p. 127 ss. e p. 261 ss

Repertorio bibliografico della letteratura tedesca in Italia (1900-1965), a cura dell’Istituto Italiano di Studi Germanici in Roma, in 2 voll. [vol. 1], Roma, Ed. di Storia e Letteratura 1966, pp. 190-191

Voce pubblicata nel: 2012

Ultimo aggiornamento: 2012