Giuseppina Grassini nasce l’8 aprile del 1773 a Varese. La madre Isabella Luini, violinista, è la prima a insegnarle qualcosa sulla musica, mentre il padre  Antonio è contabile al monastero di Santa Maria del Monte. 

Giuseppina è avviata alla musica da Domenico Zucchinetti, organista della chiesa di S. Vittore che intuisce presto le eccezionali qualità canore della ragazza e consiglia ai genitori di mandare la figlia a Milano per studiare canto. A Milano la Grassini incontra il conte Alberico Belgiojoso, che diventa suo amante e protettore e la affida all'insegnante Antonio Secchi. Sotto la sua abile guida la sedicenne è in grado di debuttare a Parma cantando ne La pastorella nobile musicata da Pietro Alessandro Guglielmi. Nel 1790 è alla Scala di Milano in tre opere buffe tra cui La bella pescatrice, ancora di Guglielmi, e La cifra di Antonio Salieri.

La Grassini desidera però specializzarsi nell’interpretazione drammatica; quindi decide di ritirarsi per studiare per due anni.

Dal 1792 torna sulle scene e si esibisce a Vicenza, Venezia, nuovamente Milano, Napoli e Ferrara. Canta in particolare nella prima rappresentazione alla Scala dell’ Artaserse di Nicola Antonio Zingarelli nel 1793 e ne La morte di Semiramide di Sebastiano Nasolini, in occasione della prima rappresentazione alla Fenice di Venezia nel 1798. 

Nel 1796 la Grassini raggiunge la sua massima fama grazie a due importanti ruoli. Infatti per lei Zingarelli compone la parte della protagonista in Giulietta e Romeo, che va in scena alla Scala di Milano il 30 gennaio. Sempre per lei Domenico Cimarosa scrive il ruolo di Orazia ne Gli Orazi e i Curiazi, che vanno in scena alla Fenice, il 26 dicembre.

Nel frattempo Napoleone ha occupato Milano. Malgrado il recentissimo matrimonio con Giuseppina Beauharnais, nota a un pranzo la bellissima cantante Grassini, battezzata da molti “ugola d’oro”. La voce di Giuseppina è infatti assai espressiva, con una notevole estensione e vocalizzazioni particolarmente leggere. Inoltre, diverse stampe la ritraggono sempre incantevole, tanto che un nobile padovano, Carlo Leoni, scrive di lei: "Stupenda figura, tutta soffusa di voluttuoso e magnifico languore, con linee soavissime".

Nel 1797, all'Isola Bella di Giberto Borromeo, avviene il primo incontro con Napoleone Bonaparte, proveniente da Varese dove era ospite nella Villa dei Serbelloni. Il 4 giugno 1800, la Grassini interpreta alla Scala La vergine del sole di Gaetano Andreozzi: Bonaparte assiste alla rappresentazione e poi  la cantante lo segue a Parigi. Qui, però, si innamora del violinista Pierre Rode, col quale lascia Parigi per una tournée concertistica nei Paesi Bassi e in Germania, e rientra poi in Italia.

Nel 1804 è a Londra, dove al King's Theatre canta in alcune scene de La vergine del sole di Andreozzi, ne La morte di Cleopatra di Nasolini e nella Camilla di Valentino Fioravanti. In seguito, nel 1806, la Grassini torna a Parigi insieme al maestro Girolamo Crescentini e viene nominata Prima cantante di Sua Maestà l'Imperatore, con un appannaggio di 51.000 lire (cifra considerevole per l’epoca). Conserva il titolo sino al 1814. Si esibisce alle Tuileries come protagonista nella prima de La Didone di Ferdinando Paër e nel Pimmalione di Luigi Cherubini.

Grassini vive nella capitale francese fino al 1814, anno in cui viene di nuovo scritturata dal King's Theatre di Londra e partecipa alla prima dell'Aristodemo di Vincenzo Pucitt. Durante il suo soggiorno londinese, la Grassini intreccia una relazione con Arthur Wellesley, primo Duca di Wellington.

Fa ritorno a Parigi durante i Cento giorni e vi rimane anche dopo la Restaurazione, poiché il Duca di Wellington era stato nominato ambasciatore britannico a Parigi. È costretta però a lasciare la città a causa di Luigi XVIII, che considera sconveniente che una ex amante di Napoleone sia tanto popolare. Rientra in Italia e continua l’attività di cantante nei teatri lirici: si esibisce a Brescia, Padova, Trieste, Firenze e nel 1817 nuovamente alla Scala di Milano. 

La Grassini si ritira dal palcoscenico nel 1823 e si stabilisce definitivamente a Milano, dedicandosi all'insegnamento. Infine muore il 3 gennaio del 1850.

*voce a cura di Eleonora Argentina e Monica Lorenzon

Eleonora Argentina e Monica Lorenzon sono due studentesse del Liceo delle Scienze Umane “Alcide Degasperi” di Borgo Valsugana (Tn). Entrambe hanno partecipato a un progetto di Alternanza Scuola Lavoro con l’Università di Trento (progetto Ecoltura: per un’ecologia della cultura, Prof.ssa Rodler) che ha previsto la scrittura di alcune biografie (referenti SCRIBUNT:  (Gruppo di) Scrittura di Biografie - Università di Trento: Dott.ssa Maria Barbone; Dott.ssa Susanna Pedrotti; Prof.ssa Lucia Rodler). 

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Giuseppina Grassini*

Cristina Ciccaglioni Badii. Grassini, Giuseppa. Dizionario Biografico degli Italiani. vol. 58, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002 (https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppa-grassini_(Dizionario-Biografico)/ - data ultima consultazione 1.3.2022).

Giuliana Nuvoli. Giuseppina Grassini. nd. Milano, la città delle donne: pensiero, azione, creatività, talento, impegno - Mostra in progress gennaio-dicembre 2020 (https://www.milanolacittadelledonne.it/wp-content/uploads/2020/04/Giuseppina-Grassini.pdf - data ultima consultazione 1.3.2022).

Carlo Raddolovich. La cantante Giuseppina Grassini (1773-1850). Il Mirino - La finestra su Milano, 26 maggio 2021

(https://ilmirino.it/la-cantante-giuseppina-grassini-1773-1850/  - data ultima consultazione 1.3.2022).

Simone Ricci. Giuseppina Grassini, il contralto che fece innamorare Napoleone. Opera Libera, 8 febbraio 2021 (https://www.operalibera.net/wp/2021/02/08/giuseppina-grassini-il-contralto-che-fece-innamorare-napoleone/ - data ultima consultazione 1.3.2022).

Wikipedia. Giuseppina Grassini. (https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppina_Grassini - data ultima consultazione 1.3.2022).

Referenze iconografiche: 

Prima immagine: Giuseppina Grassini, s.d.(attribuito a Marie-Guillemine Benoist). Musée des Beaux-Arts de Beaune.  Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.

Seconda immagine: Giuseppina Grassini a Londra, 1803 (dipinto di Élisabeth Vigée Le Brun). Fonte: https://www.batguano.com/vigeeart90.html. Immagine in pubblico dominio.

Voce pubblicata nel: 2022

Ultimo aggiornamento: 2023