Silvana Strocchi, attrice e regista, nasce a Faenza nel 1939 da una ragazza madre (il padre se ne andrà senza mai più farsi rivedere).  Silvana cresce in una famiglia patriarcale contadina.  In casa c’è la zia, che indirizza Silvana verso la poesia. La madre invece è appassionata di cinema: tutte la domeniche, dai tre anni in poi, la porta al cinema:  “Non mi ricordo film per i bambini, mi ricordo film per i grandi.” A nove anni, nel 1948 dopo aver visto un film su Giovanna d’Arco ritorna a casa e dice alla madre di voler fare l’attrice per recitare Giovanna d’Arco. 

Alla ragazzina piace scrivere però la passione per il teatro è più forte. Recita davanti allo specchio nel salone di casa. Crea un teatrino con le amiche utilizzando un lenzuolo  come sipario.  Comincia così la sua avventura teatrale. 

Da adolescente Silvana soffre di un reumatismo doloroso che le impedisce di frequentare la scuola regolarmente. Ma verso i 18 anni guarisce all’improvviso e decide di andare a Bologna a studiare all’Accademia delle Arte Drammatica. 

Nel 1970 comincia a fare i provini nei teatri stabili. Nasce in quel periodo  il teatro sperimentale che Silvana trova esaltante e che la vedrà tra le protagoniste. Dapprima lavora con Alessandro Cane del gruppo Artaud nel Coram populo di August Strindberg e poi con Luigi Gozzi del Teatro Nuova Edizione. 

Dal 1974 al 1981, come socia fondatrice insieme a Gabriele Marchesini del Teatro Perché, interpreta ruoli di protagonista in spettacoli come Hieronymus Bosch allo Zimmer Theater di Tübingen, Germania, Donna Rosita nubile allo Spazio Uno di Roma e Ouverture su farsa anonima, contaminata e francese allo Spazio Uno di Roma.  Nel 1978 conosce Dacia Maraini che scrive per lei  il monologo Una casa di donne. Grazie a questo spettacolo diventerà famosa in tutta Italia. Fonda l’associazione culturale Teatro Poesia nel 1983 dove conduce un lavoro di ricerca sulla scrittura poetica realizzando numerosi recital. Una delle principali linee di ricerca del Teatro saranno spettacoli, convegni e incontri su donne emblematiche come Marina Cvetaeva, Edith Stein, Maria Zambrano. L’associazione produrrà  anche i due film di cui Silvana è  regista:  Il Germe del Melograno (2007) e La Gatta (2021)

Dal 1995 al 2012 è ideatrice, insieme a Sabrina Guazzotti, attrice e regista, degli spettacoli della rassegna L’aria agitata dal volo, che si svolge con cadenza annuale nel mese di settembre presso la Basilica di Santo Stefano a Bologna. 

Nel frattempo lavora per la radio e la televisione iniziando nel 1983 come protagonista principale della  trasmissione Una donna, una storia, dieci puntate prodotte da RAI Radio Tre. Nel 1988, oltre a partecipare alla rubrica Letto e commentato  (RAI Radio Due), interpreta il ruolo della moglie del protagonista nel telefilm L’archivista di Loriano Macchiavelli prodotto da RAI Uno. Partecipa a numerose trasmissioni di RAI e Mediaset in programmi televisivi di intrattenimento (nel ruolo di Teresa nel serial La squadra, prodotto da RAI Tre e nel ruolo della monaca portinaia nello sceneggiato Renzo e Lucia di Francesca Archibugi). 

Dal 1990 si affaccia al mondo del cinema, collaborando con Federico Fellini, Pupi Avati e altri, prima come attrice e poi come sceneggiatrice e regista. Nei film più conosciuti interpreta il ruolo di Gertrude, la moglie dell’oboista, in La voce della luna (1990) e il ruolo della sorella del commissario in Dichiarazione d’amore (1994) di Pupi Avati. Inoltre, interpreta la signora che balla con Diego Abatantuono in Il testimone dello sposo (1997) di Pupi Avati e la madre del Don Carmelo ne La Corona Spezzata (2014) di Ruben Maria Soriquez.

Nel 2006 comincia la produzione del suo primo film, il lungometraggio Il Germe del melograno sulla vita dello scultore Domenico Baccarini e del cenacolo di giovani artisti faentini raccolti intorno a lui del primo Novecento. Scrive la sceneggiatura, cura la regia e interpreta il ruolo di Maddalena Bassi, madre del protagonista. 

Con l’uscita del film nel 2007 inoltra alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta di vitalizio concesso ai cittadini illustri che versano in condizioni di grande difficoltà. “Perché io di arte e per l’arte, ho vissuto, senza mai arricchirmi, e ora mi ritrovo alla miseria, in una condizione economica drammatica.” A sostenerla con la loro firma sono la scrittrice Dacia Maraini e lo storico Franco Cardini. Con un attestato, sono l’Arena del Sole, la Cineteca, il Teatro Dehon e la Presidente del Consiglio del Comune di Bologna. 

Nel 2016 comincia la produzione del lungometraggio La gatta, ispirato al famoso romanzo degli anni trenta La Chatte di Colette. Scrive la sceneggiatura, cura la regia e interpreta il ruolo di Maria. Gira il film nella città di Bologna e dintorni con la contestualizzazione della vicenda nella Bologna di oggi. Il film narra il rapporto e la crisi di una giovane coppia di trentacinquenni, alla ricerca di una propria identità e nell’incapacità di rapportarsi all’altro da sé con generosità e con vera intenzione di donarsi. Il film è uscito nel 2021.

Voce pubblicata nel: 2022

Ultimo aggiornamento: 2023