Heahburg, detta Bugga/Bugge, fu una badessa inglese. Figlia di Eangyth, anch’ella badessa, fu in corrispondenza epistolare con l’evangelizzatore della Germania, san Bonifacio (Wynfrith). Esistono due lettere inviate a Bonifacio da Heahburg, una insieme alla madre, tra il 719 e il 722, un’altra intorno al 720 circa. Nella lettera a due voci di Eangyth e Heahburg, le due donne raccomandavano a Bonifacio il sacerdote Denewald (forse loro nipote), che stava per recarsi in Germania, e inviavano i loro saluti al prete e confessore Berhtheri, anch’egli missionario. Nella lettera inviata a suo nome nel 720 circa, Heahburg si felicitava con Bonifacio per il successo della sua predicazione in Frisia, gli chiedeva di dire una messa in memoria di un parente defunto e gli inviava cinquanta solidi e un pallio d’altare. Inoltre parlava di passiones martyrum (probabilmente volumi con racconti sulla passione dei martiri) che Bonifacio aveva chiesto alla badessa e che Heahburg non era ancora stata in grado di inviargli, e di congregationes sacrarum scripturarum (probabilmente una miscellanea di testi della Sacra scrittura) che il missionario intendeva mandarle in Inghilterra.
Bonifacio, a sua volta, inviò a Heahburg due epistole, una intorno al 738 e una tra il 732 e il 754. Nella prima, considerando che Heahburg aveva abbandonato la carica di badessa per raggiungere “la quiete e la contemplazione di Dio”, le consigliava, anche sulla base dell’esperienza della monaca Wiehtburg (che Bonifacio aveva informato della crisi di Heahburg), di compiere un pellegrinaggio a Roma. Inoltre, il missionario si scusava per non aver potuto terminare e inviare a Heahburg una conscriptio sententiarum (raccolta di citazioni o sentenze) a causa dei molti impegni, e prometteva di adempiere presto alla richiesta.
Nella seconda lettera, Bonifacio confortava la donna, con una serie di citazioni bibliche che invitano gli uomini a confidare nella giustizia e nella misericordia di Dio. Nella lettera si allude anche all’età avanzata di Heahburg.
La badessa è citata in una lettera di Æthelberht II del Kent indirizzata a Bonifacio. Il re del Kent, inviando doni e chiedendo l’invio di falchi da caccia, raccontava al missionario di come qualche anno prima Heahburg, di ritorno dal suo pellegrinaggio a Roma (dove aveva incontrato Bonifacio stesso), gli avesse parlato del missionario e trasmesso il permesso di mettersi in contatto con lui. La lettera è databile tra il 748, anno dell’ascesa al trono di Æthelberht II in qualità di unico regnante, e il 754, anno della morte di Bonifacio.
Infine, una lettera dell’arcivescovo di Canterbury Bregowine, inviata a Lullo di Magonza, informa del fatto che Heahburg era stata sepolta un 27 dicembre e che quindi in quel giorno la si commemorava. La lettera è databile tra il 759 e il 765 circa, anno della morte di Bregowine.
Heahburg proveniva probabilmente dall’alta aristocrazia kentiana ed era imparentata con la famiglia reale, come dimostrerebbe il riferimento a una “parentela per consanguineità” che compare nella lettera di Æthelberht II. I suoi interessi culturali e la sua intensa vita spirituale emergono con chiarezza dallo scambio epistolare con Bonifacio e dalle lettere di Æthelberht II e Bregowine.
Bugga/Bugge, il nome con cui è spesso citata, rappresenta un ipocoristico, creato isolando la parte finale del nome esteso, Heah-burg, assimilando /r/ a /g/ seguente e inserendo il nome nella classe di declinazione dei sostantivi femminili in nasale dell’inglese antico (come mostra la desinenza -e del nominativo singolare) nella quale entravano di preferenza gli ipocoristici. Nella forma latin(izzat)a Bugga il nome segue la prima declinazione.