Ernesta Galletti Stoppa nasce a Mezzano (Ravenna) il 2 dicembre del 1850 da una famiglia di commercianti. Si trasferisce in seguito a Lugo dove, nel 1875, sposa il sarto Valentino Stoppa, già volontario tra le fila dei garibaldini. Di formazione mazziniana, nel 1870 prende parte attiva alla costituzione della Società di Mutuo Soccorso Femminile di Lugo; qui lavora dapprima come segretaria e poi ne diventa la presidente. È lei a rendersi conto che l’unificazione italiana non ha rappresentato per la donna un cambiamento del suo stato di oppressione e di discriminazione: per questo fonda a Lugo di Romagna una Società di Mutuo Soccorso Femminile (1872), che prevede, oltre ad iniziative contro l’analfabetismo delle lavoratrici, anche l’istituzione di una Cassa di maternità (1876).

Nel 1877 Ernesta ottiene la patente di maestra Normale per l’insegnamento nelle scuole elementari di grado superiore e decide di creare a Lugo, nell’ambito della Società, un istituto privato di educazione femminile. Era una importante novità concepire una pedagogia “moderna”, non cattolica, educativa per le bambine di ogni ceto sociale, che non fosse solo finalizzata a una formazione di base lavorativa o assistenziale. Si ricorda che l’istruzione obbligatoria infatti era stata legiferata con la legge Casati nel 1859, ma faticava a farsi strada in ampie fette della popolazione, e fu confermata dalla legge Coppino (1877) con l’estensione da 2 a 4 anni. In questa storia iniziale della scuola italiane le maestre giocano un ruolo essenziale: paradossalmente “favorite” da una minore retribuzione, vengono assunte in gran numero per la nuova scuola italiana.

Nonostante le difficoltà incontrate da parte dell’amministrazione locale e nell’opinione pubblica, costruisce a sue spese l’Istituto femminile Stoppa con annesso giardino infantile. Alla base dell’intero impianto formativo vi era il Kindergarten, basato sul modello froebeliano e che si rivolge indistintamente a tutti i bambini della cittadina romagnola, in un’età compresa dai due anni e mezzo ai sei, e quindi non più concepito come un luogo per i “bisognosi”, ma come un luogo sociale a tutti gli effetti. Nell’istituto della Stoppa, che ne diviene anche dirigente, viene inserita la coeducazione dei sessi fino all’ingresso in III elementare. Ad essa si aggiungono due anni di perfezionamento per le ragazze che vogliono proseguire gli studi. La scuola, però, viene osteggiata più volte e da più parti, ma Ernesta resta ferma nel suo impegno, tanto da ottenere il riconoscimento del Ministero della Pubblica Istruzione. Negli ultimi anni del secolo la sua istituzione diviene un punto di riferimento del sistema educativo. Ernesta Galletti Stoppa diventa quindi un punto di riferimento per tutta la città.

Fin dal 1884 le viene chiesto di essere ispettrice per le scuole del Regno e di impartire conferenze a scopo educativo. La sconfitta della Giunta democratica nel 1890 segna anche la fine del suo Istituto, che garantiva l’ammissione gratuita di cinquanta alunni appartenenti a famiglie operaie. Così Ernesta si concentra di nuovo sui problemi del lavoro femminile, occupandosi in particolare della disoccupazione e della discriminazione salariale subita dalle donne. Nel 1900 istituisce infatti una sala di lavoro a favore delle operaie disoccupate, impegno che prosegue anche l’anno successivo con la creazione di una Scuola professionale di lavoro. Ernesta Galletti Stoppa muore a Lugo il venti gennaio 1939. Una lapide, che la ricorda, si trova nello stabile che è diventato dal 1902 Comando dei Carabinieri.

Viene fatto di sottolineare che come altre grandi pedagogiste – Aurelia Josz, Maria Montessori, le sorelle Agazzi – l’iniziativa personale e la ricerca pedagogica sperimentale, in prima battuta fortemente ostacolate, gettino la possibilità positiva per tutti di ampliare gli orizzonti pedagogica anche della scuola pubblica con beneficio per l’intera comunità e la formazione dei docenti.

“Non era possibile che solamente l’uomo potesse godere del beneficio della Mutualità e alla donna non si pensasse per associarla e renderla partecipe al beneficio del Mutuo Soccorso. (E. Galletti Stoppa).”

Biografia a cura di Veronica Gasperi, nata a Trento il 27 giugno 2007, e di Alissa Banal, nata a Trento il 14 agosto 2007. Entrambe studiano presso la scuola secondaria di secondo grado di Mezzolombardo, nel liceo delle scienze umane opzione economico sociale. Veronica è appassionata di letterature e scrittura; Alissa di film e serie tv. Hanno partecipato a un’alternanza scuola-lavoro presso SCRIBUNT: Gruppo di Scrittura di Biografie - Università di Trento (referenti Dott.ssa Maria Barbone; Dott.ssa Susanna Pedrotti; Prof.ssa Lucia Rodler).

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Ernesta Galletti Stoppa

Musiani, E. (s.d.). Galletti Stoppa Ernesta (1850-1939). Fondazione Argentina Bonetti Altobelli. http://www.fondazionealtobelli.it/?post_type=biografia&p=1371 URL consultato il 27 marzo 2024
Le lotte per l’emancipazione di Ernesta Galletti Stoppa (2021). Il Romagnolo. https://ilromagnolo.info/rubriche/personaggi/le-lotte-per-lemancipazione-di-ernesta-galletti-stoppa/ URL consultato il 27 marzo 2024

MOdE-Museo Officina dell'Educazione (s.d.). Sistema Museale d’Ateneo, Università degli Studi di Bologna. https://www.doc.mode.unibo.it/sale-blu/sala-di-ernesta-galletti-stoppa/biografia URL consultato il 27 marzo 2024



Voce pubblicata nel: 2024

Ultimo aggiornamento: 2024