Jane Goodall è stata, a partire dal 1960, la prima scienziata a studiare la vita e la mente degli scimpanzé nel loro ambiente naturale, e il primo essere umano adulto ad essere accettato, senza alcuna costrizione esterna, in una comunità di scimmie antropomorfe.

Dai suoi studi, che costrinsero gli antropologi a rivedere le tradizionali dicotomie “uomo/animale”, documentando l’uso di “attrezzi” presso primati non umani,  iniziò quel viaggio collettivo che ha portato alla scoperta di quanto oggi si sa sulla ricchezza di differenze individuali e regionali, la complessità delle società e culture, le capacità di pensiero e linguaggio, non solo delle nostre specie sorelle, ma anche delle “scimmie antropoidi” e di moltissime altre specie di mammiferi e uccelli.

Infatti, se l’etologia, intesa come studio comparato del comportamento animale in condizioni non costrittive, era nata, circa tre decenni prima, con Konrad Lorenz (1903-1989) e Niko Tinbergen (1907-1988), fu con l’incredibile impresa di Jane che si affermò, nella sua forma più pura, il modello della ricerca etologica come  osservazione e descrizione del comportamento degli animali nel loro ambiente naturale.

L’approccio della Goodall non si atteneva al modello (positivista e behaviorista) dello scienziato “neutrale”, che si limita a riportare nel modo più asettico quanto osserva: Jane affrontò quell’esperienza, fin dal suo primo viaggio, tentando di ricreare la possibilità di una socialità e un’affettività liberamente vissuti, e di uno scambio non mediato da gabbie e laboratori o premi e punizioni, tra esseri umani e scimpanzé.

Lavorando sul campo, per decenni, Goodall iniziò presto a rendersi conto del problema della progressiva distruzione degli ambienti naturali, e del rischio di estinzione cui sono tuttora esposte le scimmie antropomorfe e antropoidi, gli altri grandi mammiferi, e moltissime altre specie animali e vegetali.

Questa consapevolezza l’ha portata a diventare, dagli anni Settanta in poi, una delle attiviste più note al mondo per l’impegno nella difesa degli ambienti naturali, degli organismi che li abitano, delle popolazioni umane bisognose, e contro un modello di sviluppo economico cieco di fronte ai danni ambientali, biologici e sociali che produce.

Nasce da questo impegno, nel 1977, il Jane Goodall Institute (http://www.janegoodall.org/), struttura che, attraverso un’ampia gamma di iniziative e progetti, propone, sia attività di formazione al rispetto e alla tutela dell’ambiente e del vivente, sia concrete forme di intervento sul territorio, in Africa come in altri continenti. L’istituto fondato da Jane non ha smesso di crescere, ed è oggi presente, con sue sedi, in 21 paesi, Italia inclusa (http://www.janegoodall-italia.org/).

Il centro porta avanti numerose attività tra le quali menzioniamo:

  • il Centro di ricerca sull’ecologia e sul comportamento dei primati, che ha sede nel parco nazionale di Gombe, in Tanzania;
  • la più vasta oasi faunistica fondata, in Africa, per contrastare il traffico illegale di scimpanzé:  lo Tchimpounga Chimpanzee Rehabilitation Center, situata in Congo, e un altro centro di recupero in Sud-Africa;
  • Il progetto internazionale di ricerca ChimpanZoo, che si dedica allo studio degli scimpanzé in cattività, con l’obiettivo di migliorarne le condizioni di vita.
  • il progetto TACARE, finanziato dalla Comunità Europea, che prevede il sostegno a 30 villaggi africani e programmi di riforestazione, educazione ambientale, potabilizzazione e assistenza sanitaria;
  • Il programma “umanitario e ambientale” Roots & Shoots (Radici e Germogli), oggi attivo in più di 80 paesi, il cui obiettivo è educare i giovani al rispetto per l’ambiente, alla conoscenza e comprensione di altre culture, all’impegno individuale  per la tutela dell’ambiente e la riscoperta del legame tra l’uomo e gli altri animali, e alla lotta contro lo sfruttamento e le iniquità sociali.

Nominata Messaggera di Pace per l’ONU, nel 2002, insignita della Medaglia d'Oro dell'UNESCO, e del grado di Grande Ufficiale per l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Jane, oggi, all’età di 81 anni, viaggia ancora, per circa 300 giorni all’anno, per promuovere tali progetti e trovare i finanziamenti necessari per sostenerli.

Nel 2014, l’Italia ha avuto l’onore di partecipare ai festeggiamenti per i suoi 80 anni, organizzati dal Jane Goodall Institute - Italia  ONLUS, ospitandola, presso la Scuola di Alta Formazione in Filosofia, Etica, ed Etologia dell’Università di Cassino, nell’ambito del corso “Cooperazione ed Evoluzione”.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Jane Goodall

Referenze iconografiche: Jane Goodall con lo scimpanzé Freud, nel parco nazionale di Gombe, Nigeria. Fonte: Denstoredanske. Immagine in pubblico dominio.

Voce pubblicata nel: 2021

Ultimo aggiornamento: 2023