Francesca Antonella Amodio nasce a Potenza nel 1959 in una famiglia di imprenditori.

Sin dall’infanzia dimostra una straordinaria sensibilità che, nell’adolescenza e nella prima giovinezza, la porterà ad avere esperienze mistico-religiose.

Sceglie gli studi umanistici, frequentando il liceo classico della città. Durante quegli anni, per il grande rispetto verso la vita, matura la scelta di diventare prima vegetariana e poi vegana. Nel contempo, scopre la spiritualità indiana attraverso gli insegnamenti di Guru Maharaj. Terminati gli studi liceali consegue il diploma di erborista presso la facoltà di Farmacia dell’Università di Camerino. A diciannove anni si sposa e diventa mamma di Vajra, nome scelto in riferimento al simbolo sacro del buddismo tibetano. Si avvicina agli insegnamenti di Sai Baba e si reca più volte in India, dove sperimenta la vita degli ashram.

L’esperienza matrimoniale dura pochi anni. Intanto si iscrive all’Istituto Superiore di Educazione Fisica a Napoli, dove conosce quello che diventerà il suo secondo marito. Si laurea giovanissima e sceglie da subito di dedicarsi all’insegnamento, professione che eserciterà per tutta la vita, prestando servizio presso il Liceo Scientifico Galilei di Potenza.

La dimensione dello studio e della ricerca sarà un'altra costante della sua esistenza, tantoché conseguirà il diploma di laurea specialistica in Scienze motorie e poi altre due lauree, una in Pedagogia e una in Psicologia. Si specializzerà, inoltre, in psicoterapia a indirizzo bioenergetico e frequenterà numerosi master. Negli ultimi anni della sua vita conseguirà il dottorato di ricerca.

A trenta anni diventa mamma di Laura. Durante la crescita della figlia si accorge che le difficoltà di apprendimento della piccola sono le stesse da lei vissute come studentessa. Da allora pone un interesse preminente verso i disturbi dell’apprendimento e acquisisce consapevolezza di quanto la dislessia abbia caratterizzato la sua vita.

Si iscrive alla sezione provinciale dell’Associazione Italiana Dislessia, della quale diventa negli anni socia attiva e formatrice. La sua attività, all’interno dell’AID, infatti, si svolge prevalentemente nelle scuole della regione, attraverso corsi per studenti e docenti. Inoltre, assieme all’allora presidente provinciale Marcella Santoro, riveste un ruolo importante nella stesura della prima legge regionale sulla dislessia. Questa circostanza prelude al suo impegno politico all’interno del Partito Democratico.

Dal 2000 comincia la sua collaborazione con la sede distaccata di Potenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, per la quale insegnerà fino al 2003 Psicopedagogia del linguaggio e della comunicazione e, dal 2004 fino al 2019, Didattica e Pedagogia speciale.

Nel 2008 pubblica il suo primo libro sulla sua esperienza di dislessica e di madre di bimba dislessica dal titolo Il laribinto. Il mio viaggio nella dislessia che, come scrive nell’introduzione, non è «un libro sulla dislessia, ma la storia stessa della mia vita, per molti versi intessuta di dislessia».

Fonda l’associazione Yin-sieme, riflesso della sua ricca formazione culturale che, nei pochi anni di attività, interrotti dalla sua morte prematura, si occuperà oltre che dei disturbi specifici di apprendimento, di diverse tematiche sociali (politiche di genere, violenza assistita, problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza). In particolare, eroga servizi a favore delle famiglie dei dislessici e delle scuole, a sostegno degli studenti.

Inoltre, in quegli anni, affianca all’insegnamento l’attività di psicoterapeuta, attività per la quale viene molto apprezzata.

La sua passione per le discipline bio-corporee la porta a specializzarsi in biodanza, metodo di Rolando Toro. Questa ulteriore formazione le permetterà di animare nuovi gruppi, avvicinando le persone al principio biocentrico, cuore dell’azione sociale della Biodanza.

Intanto continua la sua attività di scrittrice con la pubblicazione di un romanzo sulle dipendenze affettive Lo zoo al piano di sopra quando al piano di sotto l’amore fa male, e di una fiaba per grandi e piccini La lunga notte del tempo, sul tema delle dipendenze.

Negli ultimi anni della sua vita mette a punto un’originale ricerca su La scuola come possibile fattore di rischio, nella quale evidenzia quanto la scuola sia determinante nel successo o nell’insuccesso della persona. Attraverso una poderosa attività di ricerca, condotta durante il dottorato nel dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università Di Foggia, mediante interviste e la somministrazione di test specifici, individua nella cattiva gestione degli studenti “difficili” da parte della scuola, un vero e proprio evento traumatico che segna per sempre l’individuo.

A tal proposito pubblica Banchi fuori misura che, «oltre ad essere il frutto di una ricerca che ribalta il punto di osservazione in merito alla correlazione tra DSA e disturbi psicologici, selezionando i soggetti sulla base del loro quadro psicopatologico piuttosto che sulle difficoltà scolastiche, riesce ad essere un romanzo di facile lettura anche per i non tecnici».

Il contributo significativo dato alla sua città attraverso l’attività associazionistica e le notevoli competenze maturate fanno sì che, negli ultimi anni della sua vita, rivesta la carica di vice-presidente della Fondazione Biomedica della regione Basilicata.

Il sopraggiungere improvviso della malattia condiziona e rallenta il suo attivismo, nonostante inizialmente riesca a portare a termine un importante progetto: l’apertura di un’aula multimediale nella struttura carceraria per minorenni di Potenza.

Ormai consapevole di essere prossima a lasciare questa vita, nonostante la salute gravemente compromessa, conserva il buonumore e l’amore per la vita e intrattiene un dialogo costante e arricchente con i familiari, gli amici e le amiche, oltre che con i suoi pazienti, che continuano a scriverle e telefonarle. Dopo mesi durissimi, muore il 17 gennaio 2021.

Il suo impegno nel sociale, vissuto con energia positiva, voglia di condivisione e grande empatia, ha lasciato tracce indelebili nella comunità lucana.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Francesca Antonella Amodio

Referenze iconografiche: ritratto gentilmente concesso dalla famiglia Amodio.

Voce pubblicata nel: 2022

Ultimo aggiornamento: 2023