“At age 15, I got beaten badly by two gangs twice. My grandfather told me, if I didn’t stop running , I'd be running all my life. I stopped running, and haven’t run a day since.”
(“A 15 anni sono stata picchiata duramente da due bande. Mio nonno mi disse che se non avessi smesso di correre, avrei corso per tutta la vita. Ho smesso di correre e da allora non ho più corso un giorno.”)

“It was a rebellion, it was an uprising, it was a civil right disobedience - it wasn’t no damn riot”
(“È stata una ribellione, una rivolta, una disobbedienza per il diritto civile - non è stata una dannata sommossa.”)

È con queste parole che Stormé DeLarverie ha segnato la storia della comunità che definiamo LGBTQIA+ (Lesbian, Gay, Bisexuali, Transgender, Queer, Intersexual, Asexual). Ad oggi, l’acronimo usato per fare riferimento a questa comunità si è ampliato, così da includere le diverse sfaccettature dell’identità sessuale. Negli anni ‘60, lə attivistə reclamarono e fecero propria la parola gay, la quale prima aveva unicamente una connotazione dispregiativa; è solo negli negli anni ‘90 che gay, lesbiche e bisessuali, adottarono l’acronimo LGB per descrivere la propria comunità. È sempre in questo periodo che la definizione di transgender viene accettata e inclusa nel movimento per i diritti LGBT. Oggi questo acronimo non è esente da critiche in quanto, da una parte, nessun termine potrà mai abbracciare l’intero spettro, dall’altra, sono sempre più le etichette e spesso queste non sono comprese dalle persone esterne alla comunità LGBTQIA+. Tra le persone che hanno portato a questi grandi cambiamenti e rivendicazioni, spicca la donna di cui parleremo a breve.

Nasce nel 1920 a New Orleans da una relazione clandestina tra una donna afroamericana e un uomo di origine statunitense. Stormé può essere considerata la promotrice della prima “sommossa” di Stonewall a New York. Qui infatti, il 28 giugno 1969, scoppia la prima rivolta contro le discriminazioni nei confronti della comunità LGB. Si avvicina alla comunità a 18 anni, quando capisce di essere lesbica e sceglie una vasta “famiglia” che non la discrimina per il suo orientamento sessuale, il suo aspetto androgino o il colore della pelle.

Appassionata di jazz fin da giovane, già a 15 anni si esibisce nei club di New Orleans. Questa sua passione la trasforma in una dellə protagonistə del Jewel Box Revenue Show: con un cast composto da 25 drag queen - ossia artisti maschi che indossano abiti femminili, sfoggiando trucco e abbigliamento volutamente appariscente - DeLarverie è il solo drag king - un’artista che si esibisce in abiti e con un portamento maschile. Questa compagnia teatrale, fondata nel 1939, è l’unico gruppo drag etnicamente inclusivo al tempo e diventa un punto di riferimento per molte persone. La sua carriera in questa compagnia teatrale va dal 1955 al 1969, ma l’ultima performance del gruppo risale al 1975, presso il Biju Theatre di New York.

Il teatro e l’intrattenimento le fanno conoscere la sua compagna di vita, una ballerina di nome Diana, il cui cognome è sconosciuto. Vivono assieme per 25 anni fino a quando, negli anni ’70, Diana muore. Lisa Cannistraci, cara amica di DeLarverie, tutrice legale e proprietaria di un bar a New York, racconta che anche dopo la sua morte Stormé ha conservato una sua foto sempre con lei. Il ruolo di drag king è stato fondamentale nella vita di Stormé, la quale venne arrestata più volte perché scambiata per un uomo che indossava vestiti da donna.

Questa legge (“Masquerade laws”) venne creata e adottata da molti stati americani per evitare che le persone nascondessero la propria identità mediante travestimenti. Anche se non venne esplicitamente creata per ledere l’identità e l'espressione di genere, negli anni venne interpretata e applicata ai casi di cross-dressing (o al vestirsi come un altro genere in senso più ampio), prendendo il nome di “legge dei tre pezzi”. Studi recenti, non trovando un riferimento diretto nei codici legali, hanno ipotizzato che abbia funzionato come regola informale usata dalla polizia o un termine usato dalla comunità LGBTQIA+ come modo per avvertirsi facilmente a vicenda.

La scelta di Stormé di esprimersi liberamente attira l’attenzione delle donne lesbiche, facendola diventare un punto di riferimento per la comunità LGB a New York. Il portamento e la fisicità mascolina le hanno permesso inoltre di lavorare come buttafuori nei locali gay. Ed è proprio durante il suo turno allo Stonewall Inn (bar nel Greenwich Village, New York) che iniziano le incursioni della polizia nel ‘69. Stormé viene presa, portata all’esterno per l’identificazione e colpita. Ferita e con le manette, DeLarverie si gira verso la folla e pronuncia le famose parole che infiammarono i presenti: "Perché non fate qualcosa?”.

Non esistono filmati o verbali, ma numerose testimonianze di persone presenti confermano l’accaduto, riconoscendo in DeLarverie la lesbica “butch” (termine inglese per indicare donne lesbiche con atteggiamenti e abbigliamento maschile) che ha sferrato il primo pugno al poliziotto. Tra queste c’è anche Lisa Cannistraci, che dichiarò in un’intervista del giornalista William Yardley per il “New York Times” (2014) “Nobody knows who threw the first punch, but it’s rumored that she did, and she said she did” (“Nessuno sa chi ha lanciato il primo pugno, ma si dice che lei l’abbia fatto, e lei dice di averlo fatto”).

A seguito della rivolta di Stonewall, DeLarverie diventa un attivista e paladina della comunità: decide di pattugliare i quartieri intorno ai bar queer per fermare qualsiasi tipo di violenza e molestia nei confronti di altre donne lesbiche. Inoltre, DeLarverie continua a lavorare come buttafuori nei locali gay fino a 85 anni, e dal 1985 al 2000 è la vicepresidente della Stonewall Veterans Association, di cui resta membro rispettato fino alla morte. DeLarverie è deceduta a 94 anni, il 24 maggio 2014, per un attacco di cuore, dopo aver passato gli ultimi due anni della sua vita in un centro anziani a seguito della diagnosi di demenza.

La sua figura nella storia rimane opaca, e non sempre conosciuta dal pubblico; è importante però che un personaggio così di spicco e con un ruolo fondamentale nella lotta dei diritti LGBTQIA+, venga ricordata e celebrata, evitando che cada nell’oblio.

*voce a cura di Lisa Berlanda - Nata a Trento nel 1999, è una studentessa magistrale di Psicologia clinica all’Università di Trento. Particolarmente interessata al ramo della psicologia di genere, si sta specializzando nel supporto sociale e nella sensibilizzazione riguardante la comunità LGBTQIA+. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: (Gruppo di) Scrittura di Biografie - Università di Trento (referenti Maria Barbone; Susanna Pedrotti; Lucia Rodler).


Fonti, risorse bibliografiche, siti su Stormé DeLarverie

Baska, M. (16 aprile 2023), US drag bans are nothing new – states were outlawing ‘cross-dressing’ in the 1800s, Pink News
https://www.thepinknews.com/2023/04/16/us-drag-bans-masquerade-laws/
URL consultato 09 ottobre 2023

Blackemore, E. (30 maggio 2021), Da LGBT a LGBTQIA+: la continua evoluzione del riconoscimento dell’identità, National Geographic Italia
https://www.nationalgeographic.it/storia-e-civilta/2021/10/da-lgbt-a-lgbtqia-la-continua-evoluzione-del-riconoscimento-dellidentita
URL consultato 09 ottobre 2023

Feminist Vhs Archive (1987), Stormé DeLarverie content| 1987 clips
https://www.youtube.com/watch?v=c-Yudf1bm6Q URL consultato 31 agosto 2022

Hugh, R. (14 settembre 2023), How Dressing in Drag Was Labeled a Crime in the 20th Century, History
https://www.history.com/news/stonewall-riots-lgbtq-drag-three-article-rule
URL consultato 9 ottobre 2023

Itlmedia (2009), A Stormé Life
https://www.youtube.com/watch?v=XgCVNEiOwLs,
URL consultato 31 agosto 2022

Napoletano N. (26 giugno 2021), 28 giugno 1969: Stormé DeLarverie, l’orgoglio lesbico che infiammò Stonewall, BLMAG
https://www.blmagazine.it/28-giugno-1969-storme-delarverie-lorgoglio-lesbico-che-infiammo-stonewall/
URL consultato 31 agosto 2022

Palmieri, B. (21 luglio 2020), Nancy Terry, StorméDeLarverie, e the Jewel Box Revue, Camp Books, https://www.campbooks.biz/blog/2020/6/28/jewelbox
URL consultato 31 agosto 2022

Rainbow History Class, (n.d.), The story of StorméDeLarverie
https://www.youtube.com/shorts/p5j2xOe_QZc
URL consultato 31 agosto 2022

Robertson, J. D. (4 giugno 2017), Remembering Stormé – the woman of color who incited the Stonewall revolution, Huffpost
https://www.huffpost.com/entry/remembering-storm%C3%A9-the-woman-who-incited-the-stonewall_b_5933c061e4b062a6ac0ad09e?guccounter=1
URL consultato 31 agosto 2022

Stonewall National Monument (5 ottobre 2020), Stormé DeLarverie, National Park Service, https://www.nps.gov/people/storme-delarverie.htm
URL consultato 31 agosto 2022

Yardley, W. (29 maggio 2014), Storme DeLarverie, early leader in the gay rights movement, dies at 93, The New York Times
https://www.nytimes.com/2014/05/30/nyregion/storme-delarverie-early-leader-in-the-gay-rights-movement-dies-at-93.html
URL consultato 18 ottobre 2022


Voce pubblicata nel: 2024

Ultimo aggiornamento: 2024