Nata a Liverpool il 12 maggio 1872 da un’influente famiglia di orientamento liberale, nel 1896, dopo aver conseguito la laurea in filosofia, Eleanor Ratbone si immerse nel lavoro, nella ricerca sociale e nell’impegno per il suffragio.

Le condizioni di lavoro al porto di Liverpool furono l’oggetto del suo primo lavoro di indagine sociale, avviato in collaborazione con il padre. La pubblicazione che ne seguì, Report on the Results of a Special Inquiry into the Conditions of Labour at the Liverpool Docks (1904), è a tutt’oggi la fonte più ricca per chi voglia ricostruire la struttura del mercato del lavoro portuale e le conseguenze per le famiglie della sottoccupazione cronica.

Nel 1909, anno della sua elezione al Consiglio comunale di Liverpool (carica che ricoprì fino al 1935), furono pubblicati i risultati dell’inchiesta sui bilanci familiari dei lavoratori avventizi del porto di Liverpool, How the Casual Labourer Lives, che rivelò in tutta la sua drammaticità la condizione delle mogli e delle madri proletarie. Nel 1912 apparve lo scritto The Problem of Women’s Wages, in cui affrontava temi che avrebbe approfondito nella sua opera fondamentale: The Disinherited Family (1924).

La causa dei bassi salari delle donne, della dipendenza umiliante delle mogli e delle madri proletarie risiedeva nel mito dell’“uomo che mantiene la famiglia”. Quel mito, che perpetuava un ordine gerarchico nella famiglia e nella società, doveva essere demolito sul piano teorico e culturale e contrastato sul piano economico. Occorreva in primo luogo ridistribuire il reddito secondo criteri di genere e giungere alla socializzazione del costo del lavoro di riproduzione. Per sostenere la campagna a favore delle sovvenzioni familiari devolute direttamente alle madri (una campagna che la vide impegnata fino al 1945), nel 1917 fondò la Family Endowment Committee.

Nel decennio successivo alla Grande guerra Eleanor Rathbone fu alla guida della più importante organizzazione femminile britannica: la National Union of Societies for Equal Citizenship. Ad un femminismo legato ai diritti individuali, che aveva prevalso negli anni della lotta per il suffragio, contrappose un “nuovo femminismo” che prefigurava una piena cittadinanza sociale per tutte le donne, in primo luogo per le più svantaggiate, le madri proletarie e le vedove.

Nel corso degli anni Venti e dei primi anni Trenta nella sua riflessione si affacciano nuovi temi e nuovi soggetti; il suo sguardo si estende al contesto internazionale, ma sono sempre le relazioni familiari e matrimoniali ad apparirle cruciali nel destino delle donne di tutto il mondo. Dal 1929, anno della sua elezione alla Camera dei Comuni, la condizione delle spose bambine in India e in Palestina, delle piccole schiave di Hong Kong, delle giovani kikuiu in Kenia, furono l’oggetto principale dei suoi scritti e delle sue interrogazioni parlamentari, e le motivazioni dei suoi viaggi. Il principio irrinunciabile della solidarietà umana tra tutte le donne, al di là di ogni divisione nazionale, è riaffermato nel suo scritto principale sulla condizione femminile nelle colonie: Child Marriage. The Indian Minotaur (1934).

Dal 1933 l’aiuto ai perseguitati dai regimi totalitari e ai rifugiati assorbì quasi completamente la sua attività politica. Nei suoi interventi alla Camera esercitò pressioni costanti per una politica della “porta aperta” e criticò aspramente il governo per la sua politica restrittiva e per il mancato riconoscimento del diritto d’asilo.

Nel marzo 1943 collaborò alla fondazione della National Committee for Rescue from Nazi Terror con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sullo sterminio degli ebrei e di altre minoranze, una tragedia che i governi democratici tentavano di allontanare dalla scena politica e dalle coscienze.

Eleanor Rathbone si spense a Londra il 2 gennaio 1946.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Eleanor Rathbone

Mary Stocks, Eleanor Rathbone: A Biography, London 1949

Johanna Alberti, Eleanor Rathbone, London 1996, p. 204

Susan Pedersen, Eleanor Rathbone and the Politics of Conscience, New Haven 2004

Bruna Bianchi, Profilo di una femminista. Eleanor Rathbone e l’etica della responsabilità, in “DEP. Deportate, esuli, profughe”, 2010, 12, pp. 86-117

Susan Cohen, Rescue the Perishing. Eleanor Rathbone and the Refugees, di imminente pubblicazione

Referenze iconografiche:

Prima immagine: Eleanor Rathbone (terza da sinistra) davanti alla sede delle suffraggette, 1910, Liverpool. Fonte: University of Liverpool Library. Immagine in pubblico dominio.

Seconda immagine:  Eleanor Rathbone, 1922. Fonte LSE Libray, FLickr.

Voce pubblicata nel: 2012

Ultimo aggiornamento: 2023