Nasce a Crema il 26 ottobre 1923 in una famiglia semplice, papà Amilcare fa il farmacista e la mamma Rosa è casalinga: i genitori hanno entrambi un carattere chiuso, una mentalità tradizionalista. Poco si dedica ai piaceri dell’esistenza, d’altronde la vita della cittadina lombarda è tranquilla e non esistono grandi divertimenti.

Cresce insieme a lei la sorella Valeria, più piccola di soli 13 mesi, quasi una gemella. Compiute le scuole ordinarie, Teresa, chiamata ormai comunemente Zina, si iscrive alle Magistrali. Siamo ormai all’inizio della Seconda Guerra Mondiale e la vita, soprattutto al nord Italia, diventa complicata. Per trovare una propria espressione personale, lontano dalla mentalità fascista allora dominante, le due sorelle iniziano a frequentare gruppi d’ispirazione cristiana che confluiranno poi nella Gioventù Femminile di Azione Cattolica.

Nel 1946, a soli 23 anni, Zina diventa Direttrice della sezione di Crema della F.A.R.I. – Federazione Attività Ricreative Italiane – sorta nel 1944 come “opera” della Gioventù Femminile contemporaneamente all’omologo maschile Centro Sportivo Italiano. Questa si pone il compito di stimolare le giovani donne a sviluppare nel tempo libero le proprie potenzialità principalmente nello sport, ma anche nel turismo, nel teatro e nel canto corale, senza discriminazione di condizione sociale e di grado culturale.

Nel 1948 Zina, grazie alle capacità dimostrate, viene chiamata a Roma per assumere la carica di prima Direttrice della F.A.R.I. (diventata Nazionale). Zina ovviamente accetta, lasciando famiglia e amici del piccolo centro lombardo. Per quei tempi non era cosa da poco… Era l’Italia della ricostruzione, della libertà riacquisita e di un nuovo impulso sociale: bisognava soprattutto combattere contro una mentalità antica che negava alle donne, già dall’adolescenza, il diritto di sviluppare le proprie potenzialità fisiche e psichiche sul campo sportivo.

Questa è la missione che Zina sente propria e vi si dedica anima e corpo: organizza per la prima volta campionati femminili nazionali di pallavolo e pallacanestro; si confronta con il C.S.I. e i campionati maschili studenteschi; prende contatti con il CONI e le Federazioni sportive per realizzare ex novo corsi di giovani allenatrici formate da tecnici titolati. Scrive inoltre articoli ove possibile, anche su giornali femminili di grande diffusione, per diffondere il valore e l’importanza dello sport per la crescita e il benessere delle donne.

Oltre a questo si occupa costantemente anche degli altri settori della FARI come l’organizzazione di viaggi turistici per le giovani in Italia e all’estero, la creazione di una rete di case da villeggiatura, manifestazioni folkloristiche e corali e partecipazioni ai convegni internazionali sui problemi della gioventù.

Nel 1954 viene indetto il primo Congresso Nazionale della FARI a Roma in Campidoglio con la prolusione del Prof. Luigi Gedda, presidente generale dell’Azione Cattolica. Dopo l’intervento di Alda Miceli, allora presidente della Gioventù Femminile, Zina vi tiene la sua relazione morale e organizzativa. In un’intervista rilasciata per l’occasione a Il Quotidiano, dice: “La ricreazione non deve essere intesa come evasione ma piuttosto come una più libera espressione dell’essere” e poi “La giovane ha bisogno di trovare non solo un modo intelligente di liberarsi ma anche di conoscersi.”

È dunque Zina, con coraggio e umiltà, a tracciare la prima rotta: un’organizzazione sportiva laica, seppure d’ispirazione cristiana, aperta a tutte le giovani, anche a coloro che non si sentivano di accettare la linea formativa ed educativa dell’Azione Cattolica. Si tratta di una struttura dirigenziale composta da sole donne; una visione della formazione personale come primo gradino della formazione sociale e di conseguenza l’importanza del “gruppo” come punto d’incontro dell’azione educativa.

 

Riportiamo le sue parole:

Se fu facile all’inizio concretizzare iniziative per un’attività eterogenea non fu altrettanto facile avviare un discorso che doveva di fatto portare ad un’attività organizzata. (…) Si trattava di vedere il tutto alla luce delle nuove problematiche che si andavano affacciando quali, per esempio, il problema del lavoro della donna e di conseguenza quello del suo tempo libero che a sua volta si inseriva nella complessa questione dell’emancipazione femminile. Trascurare il problema, sia sul piano ideologico che su quello pratico, voleva dire rimanere tagliate fuori dal contesto sociale.

 

Nel 1955 Zina sposa Orazio Giuri, con cui condivide totalmente gli interessi nel campo dello sport, del turismo e dello spettacolo oltre che la fede religiosa e politica. Lascia il timone della FARI per non togliere tempo e attenzione ai figli ma in realtà non la abbandona mai, rimanendo sempre in contatto con chi prosegue il suo lavoro e collaborando come Redattore capo della rivista “Incontri di gioventù”.

Col passare vorticoso degli anni ’60, in cui si registrano le tante battaglie fatte con il CSI per portare lo sport nelle scuole e interessare gli organi di governo, e con la naturale evoluzione della società, all’inizio degli anni ’70 avviene l’unificazione della FARI e del CSI in nome dello Zina partecipa ai lavori dello statuto unico e continua per qualche anno la sua collaborazione all’interno della redazione di “Stadium”.

Dopo la prematura scomparsa di Orazio, avvenuta nel 1986, entra nella redazione della rivista “Risveglio musicale”, organo dell’ANBIMA, associazione da lui fondata per rappresentare le Bande Musicali Italiane, e vi collaborerà fino all’ultimo.

Nel 1994 riceve il premio “Discobolo d’Oro al merito del CSI” per l’impegno in maniera eminente per lo sviluppo dell’Associazione e per la promozione della sua proposta sportiva e educativa.

Si spegne a Roma il 3 agosto 2012.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Teresa Zina Amili Giuri

STADIUM – Anno LXX – N.15/16 – 8 novembre 1975

Il Quotidiano – 11 marzo 1954 e 20 marzo 1954

Così - Settimanale Femminile – da Anno VIII, N.8 – 25/02/1962 ad Anno IX, N.44 – 03/11/1963: Inchiesta in nove puntate “La donna italiana fa dello sport?” di Zina Giuri

Voce pubblicata nel: 2022

Ultimo aggiornamento: 2023