Scienziata politica americana, nel 2009 fu la prima donna a vincere il Nobel per l’Economia, quarant’anni dopo l’istituzione del premio. Il riconoscimento le fu dato, insieme all’economista Oliver Williamson, per i suoi studi sul governo delle risorse senza proprietari (i common), come i pascoli, le foreste, le acque, le aree di pesca, l’atmosfera o il world wide web. La Ostrom si distinse per uno stile eclettico, che combinava la teoria dei giochi, la geografia, la sperimentazione psicologica in laboratorio e gli studi sul campo, con il quale illustrò la varietà di regole che le società umane escogitano per proteggere l’ambiente naturale o sociale in cui vivono.

La “tragedia dei common” divenne un tema centrale della ricerca economica nel 1968, quando il biologo Garrett Hardin sostenne che le risorse del pianeta erano destinate a esaurirsi per eccesso di sfruttamento. La tragedia dei common si verifica quando ogni utilizzatore si appropria dei benefici privati che trae dalla risorsa, ma divide con i rivali i costi collettivi del deterioramento della stessa. Per esempio, ogni baleniera massimizza la quantità di esemplari uccisi, senza curarsi che un eccesso totale di caccia porti all’estinzione del common. Hardin argomentò che solo due soluzioni possono sventare la tragedia: privatizzare il common, così che il proprietario ne razioni l’accesso, o affidarne il governo allo Stato, perché lo gestisca.

La Ostrom notò che, tuttavia, molte comunità di utilizzatori sembrano capaci di evitare il deterioramento del common senza recinzioni o interventi pubblici. Dopo un primo studio negli anni Sessanta sulle acque in California, la Ostrom portò alla luce varie storie di successo nel governo dei common in Africa, Asia ed Europa. Un caso rappresentativo fu il villaggio svizzero di Torbel, che dal 1517 governa comunitariamente il pascolo alpino con la regola che «in estate nessuno può pascolare più vacche di quante riesca a mantenerne in inverno».

Sulla base di queste osservazioni, la Ostrom ha analizzato in quali condizioni istituzionali regole simili sono efficaci e in quali invece falliscono.

Governing the commons, del 1990, sintetizzò i risultati della Ostrom, che formulò un elenco delle condizioni che permettono il governo comunitario dei common: la partecipazione diretta degli utilizzatori al monitoraggio, la gradualità delle sanzioni ai trasgressori, la comunicazione faccia a faccia, la possibilità di escludere gli estranei, l’assenza di cambiamenti tecnici o sociali accelerati e altre. La Ostrom mostrò che anche la privatizzazione e la gestione pubblica possono fallire, documentando tentativi calamitosi delle autorità centrali di imporre regole disinformate e prive di legittimità sociale a comunità locali che avevano gestito un common per secoli. È famoso lo studio della Ostrom di un pascolo diviso fra la Mongolia, la Russia e la Cina, sottoposto rispettivamente a governo comunitario, gestione dello Stato e regime privatistico: le immagini satellitari svelarono il degrado del common in Russia e in Cina.

In laboratorio, la Ostrom ha guidato studi pionieristici sulla nostra disponibilità a monitorare e sanzionare i trasgressori anche quando è costoso, ciò che aiuta a spiegare come una regola possa reggersi sulla sorveglianza volontaria dei membri di una comunità.

Gli studi della Ostrom sono tuttora rilevanti per il controllo del cambiamento climatico, una tragedia derivante dallo sfruttamento dell’atmosfera, un common globale dove gran parte delle condizioni istituzionali per una gestione comunitaria mancano. A loro volta, la privatizzazione e la gestione pubblica sono impraticabili, in assenza di autorità sovranazionali legittimate. La Ostrom suggerì di affrontare il problema con una varietà di regole a diversi livelli di decentramento, ricorrendo a deliberazioni inclusive che coinvolgessero scienziati, utilizzatori e osservatori interessati, in modo da costruire il capitale di relazioni necessario per gestire i conflitti e assicurare l’applicazione efficace delle soluzioni proposte.

Dopo il dottorato in scienze politiche all’Università della California nel 1964, Elinor Ostrom insegnò per molti anni all’Università dell’Indiana e alla Università Statale dell’Arizona. Insieme al marito, nel 1973 fondò all’Università dell’Indiana un centro di studi sull’analisi delle politiche pubbliche, che oggi porta il nome di “Vincent and Elinor Ostrom Workshop in Political Theory and Policy Analysis”.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Elinor Ostrom

Elinor Ostrom, Governing the Commons: The Evolution of Institutions for Collective Action, Cambridge University Press 1990

Elinor Ostrom, Understanding Institutional Diversity, Princeton University Press 2005

Garrett Hardin, The Tragedy of the Commons, «Science», 162, pp. 1243-1248, 1968

Ostrom et al., Revisiting the Commons: Local Lessons, Global Challenges, «Science», 284, pp. 278-282, 1999

Dietz, Ostrom & Stern, The Struggle to Govern the Commons, «Science», 302, pp. 1907-1912

La Nobel lecture

Sito ufficiale

Referenze iconografiche: Elinor Ostrom. Fonte: doi:10.1371/journal.pbio.1001405. Immagine Courtesy of Indiana University. Creative Commons Attribution 2.5 Generic license.

Voce pubblicata nel: 2012

Ultimo aggiornamento: 2023