Theodora (“Theo”) Emily Decker Colborn nasce il 28 marzo 1927 a Plainfield, una cittadina del New Jersey, e sin da bambina ama stare all'aria aperta e fare birdwatching. A scuola è brillante, ma le condizioni economiche della famiglia sono modeste e non c'è la possibilità di farla studiare. Tuttavia, un consigliere scolastico l’aiuta a ottenere una borsa di studio e nel 1947 Theo si diploma in farmacia alla Rutgers University.
Inizia a lavorare come tecnica di laboratorio e farmacista, si sposa e ha quattro figli. Continua a dedicare il tempo libero all'osservazione della fauna selvatica, e nel 1964 lei e il marito decidono di lasciare il New Jersey per trasferirsi in Colorado, dove comprano una fattoria e allevano bestiame. Sono anni in cui, in parallelo alla vita familiare e all'amore per la natura incontaminata, Theo si unisce ai movimenti ecologisti seguiti alla pubblicazione di Primavera Silenziosa di Rachel Carson (1962). Tramite il lavoro di Carson – che per prima denuncia gli effetti dell'uso indiscriminato di pesticidi – Theo acquisisce sempre più competenza in tematiche ambientali, ma sa che è facile liquidare le sue posizioni e si sente menomata dalla mancanza di credenziali ufficiali.

Siamo nei tardi anni Settanta: i figli sono ormai grandi e il matrimonio finisce. Theo si chiede cosa fare della seconda parte della sua vita e la risposta è pronta da tempo: il suo più grande sogno è tornare a studiare. È il 1981, quando prende una laurea come esperta in qualità delle acque: ha più di cinquant'anni. Nel 1985, però, ottiene anche il dottorato in zoologia e se qualche docente è poco incline a investire in una studiosa della sua età, Theo non si ferma: a 58 anni, è «una nonna con una laurea nuova di zecca» 1 e ha in mano titoli per parlare al mondo di effetti dell'inquinamento, tossicologia, chimica e zoologia.

È ancora in tesi quando viene assunta all'OTA (Office of Technology Assessment), un ufficio del Congresso degli Stati Uniti dedicato a valutazioni tecnico-scientifiche, ma poco prima della scadenza della borsa di studio le viene offerto un impiego al WWF (World Wildlife Fund) e alla Conservation Foundation di Washington. Ha l'incarico di studiare lo stato di salute della fauna dei Grandi Laghi, che erano stati bonificati dopo il disastro ecologico causato dal massiccio inquinamento industriale culminato, nel 1969, nell'incendio del Cuyahoga (immissario del Lago Erie). In queste organizzazioni, Theo comincia la raccolta dati che le aprirà la strada a una ricerca decisiva per la storia della scienza e il futuro dell'umanità.

I Grandi Laghi: una grande eredità È il 1990 e Theo pubblica uno studio intitolato Great Lakes, Great Legacy? Il libro dichiara che nelle acque e nei sedimenti dei Grandi Laghi ci sono sostanze chimiche di origine industriale la cui natura rivela che, se le misure di bonifica sono state efficaci sulle acque, in verità molti inquinanti sono rimasti… ma si trovano altrove. Sebbene i laghi siano nuovamente popolati, queste sostanze si sono infatti accumulate nella catena alimentare e costituiscono una minaccia non solo per la salute della fauna, ma anche per le persone che mangiano il pesce contaminato. La questione è emersa in seguito all'osservazione di anomalie nel comportamento degli animali e nella loro consuetudine riproduttiva: quali sostanze possono aver causato questi cambiamenti?

Dopo numerose ricerche e contatti con altri scienziati che già si occupavano di questi temi, Theo comprende che il problema sono gli interferenti endocrini, una classe di inquinanti tra i più insidiosi, nascosti e pervasivi del pianeta. La loro interazione col mondo vivente è così peculiare che, anche a dosi infinitesimali, possono interferire con la comunicazione intercellulare e alterare il sistema endocrino degli animali, attivando o bloccando enzimi già in utero. La sensibilità della fauna, scriverà Theo anni dopo, «supera l'immaginazione più delirante» 2 e ci apre a nuovi paradigmi: non è infatti soltanto la dose a rendere pericolosi gli interferenti endocrini, ma piuttosto il momento dell'esposizione. Inoltre, la loro tossicità può manifestarsi a molti anni di distanza, o anche nelle generazioni successive.

Consenso di Wingspread Sempre nel 1990, Theo viene invitata a far parte della W. Alton Jones Foundation. Il terreno è fertile per proporre un meeting internazionale e l'anno successivo un gruppo di scienziati di diverse discipline si riuniscono a Racine, nel Wisconsin, per discutere i possibili effetti degli interferenti endocrini sugli animali umani e non umani. Il team produrrà una serie di lavori, tra cui un documento che passerà alla storia come Wingspread Consensus Statement:

«Siamo certi di quanto segue. Un gran numero di sostanze chimiche di produzione umana che è stato immesso nell'ambiente ha la capacità, così come poche sostanze di origine naturale, di alterare il sistema endocrino degli animali, compresi gli esseri umani. Tra queste sostanze vi sono composti persistenti, bioaccumulabili e organoalogenati, che includono alcuni pesticidi (fungicidi, erbicidi e insetticidi), sostanze chimiche industriali, altri prodotti di sintesi e alcuni metalli.» [t.d.a.]


Segue un elenco degli effetti sulla popolazione animale, tra cui disfunzioni alla tiroide, diminuita fertilità, deformazioni, alterazioni endocrine, demascolinizzazione e femminilizzazione dei maschi di mammiferi, pesci e uccelli, defemminizzazione e mascolinizzazione delle femmine.

Il nostro futuro rubato Quando Theodora Colborn compare sulla scena internazionale con il suo lavoro più importante, sono quindi già due decenni che molti scienziati sono impegnati a studiare gli interferenti endocrini e la loro interazione con gli ormoni. Manca, tuttavia, un'azione scientifica collettiva perché il problema possa ottenere l'attenzione dei governi. Serve, insomma, un “ponte” tra settori che non comunicano tra loro e Theodora Colborn diventa quel ponte: il suo obiettivo è la collaborazione tra scienziati, e tra esseri umani.

Dalla sinergia tra l'esperienza di John Peterson Myers (l'allora direttore della W. Alton Jones Foundation), la penna sapiente della giornalista ambientale Dianne Dumanoski e la ricerca di Theo Colborn nasce quindi Our stolen future, che immediatamente diventa un'opera cardine dell'ambientalismo. Il libro che parte dai Grandi Laghi e arriva agli interferenti endocrini dichiara già in apertura la sua postura filosofica: «Abbiamo iniziato questa collaborazione perché i problemi sempre più complessi che si stanno presentando alla fine del ventesimo secolo richiedono tali sforzi collaborativi. Le sfide che pongono sono superiori alla capacità di contribuire di qualsiasi singolo individuo.» [t.d.a.]

L'opera sembra anche raccogliere il testimone di Rachel Carson e riprendere il discorso ambientalista là dove Primavera Silenziosa si era interrotto. Our stolen future presenta al mondo la storia di una scoperta scientifica (certe sostanze chimiche, in virtù della loro struttura e composizione, possono sabotare il lavoro degli ormoni coinvolti nei più vitali processi biologici), ma unisce alla meraviglia della scoperta la drammatica consapevolezza delle conseguenze. Inoltre, come Carson, anche Our stolen future sceglie di uscire dal “canone”: la veste letteraria è infatti quella di un giallo scientifico. Il manifesto che rivela che gli esseri umani hanno alterato la loro biologia al punto da mettere a rischio la loro sopravvivenza e fertilità è quindi un capolavoro di scienza e narrazione, accessibile a tutti e scritto a sei mani: «Proprio come gli scienziati hanno dovuto rompere le convenzioni per scoprire questo problema, noi abbiamo ritenuto necessario rompere con le convenzioni letterarie per raccontare la storia delle loro scoperte.» [t.d.a.]

Il 22 gennaio 1996, il Vice Presidente degli Stati Uniti Al Gore firma la prefazione di Our stolen future e dichiara che può essere considerato la continuazione di Primavera Silenziosa. Scrive Al Gore: «Poiché le sostanze chimiche sono diventate un settore molto importante dell’economia globale, ogni evidenza che leghi queste a seri problemi ecologici o della salute è destinata a suscitare controversie. Tuttavia, è chiaro che la mole di studi scientifici che stanno alla base di Our stolen future pone domande pressanti e urgenti […]. Per amore dei nostri figli e nipoti, dobbiamo cercare con urgenza le risposte. Tutti noi abbiamo il diritto di sapere e il dovere di imparare.» [t.d.a.]
Nel 1999, Theodora Colborn viene insignita del Premio Rachel Carson per il suo lavoro sugli interferenti endocrini. Nel 2000 riceve anche il Premio Blue Planet.

Lo “spazio interiore”: il lascito di Theodora Colborn Gli ultimi anni di Theo sono tutti dedicati a lasciare una speranza e una direzione alle giovani generazioni. Nel 2003 ha 76 anni e fonda TEDx – The Endocrine Disruption Exchange – un istituto di ricerca dedicato a ridurre la produzione e l'uso delle sostanze chimiche che interferiscono con la salute ormonale. Nel 2012, a 85 anni, scrive una lettera aperta al Presidente Obama e chiede attenzione per la salute dei giovani: parla apertamente di autismo, ADHD, Parkinson, Alzheimer, disturbi immunitari, ma anche di “divisione”, “isolamento” e “perdita di connessione ed empatia” tra esseri umani.
Muore a 87 anni, il 14 dicembre 2014. La sua ricerca e la sua vita toccano centinaia di migliaia di scienziati, attivisti e pazienti in tutto il mondo, soprattutto donne. Il suo lascito e il suo sogno sono un mondo sicuro e pulito per i giovani, e una ricerca scientifica dedicata a quello che lei chiamava lo “spazio interiore”.

Note

1 Theo Colborn, John Peterson Myers, Dianne Dumanoski, Our stolen future, Chapter II, Dutton Signet, Penguin Books, 1996.

2 Ibidem, Chapter III.



Fonti, risorse bibliografiche, siti su Theodora Emily (Theo) Colborn

TEDX Official Website: Endocrine Disruption Exchange: Founder Theo Colborn (Founder: Theo Colborn — The Endocrine Disruption Exchange); Theodora Colborn – A brief biography by Elizabeth Grossman: Colborn bio short version FINAL formatted (endocrinedisruption.org); Theodora Colborn Curriculum Vitae: CURRICULUM VITAE (endocrinedisruption.org); Twenty-Five Years of Endocrine Disruption Science: Remembering Theo Colborn, Twenty-Five Years of Endocrine Disruption Science: Remembering Theo Colborn (nih.gov).

Theodora Colborn, John Peterson Myers, Dianne Dumanosky, Our Stolen Future, Dutton Signet, Penguin Books, 1996. Preface by Al Gore.

Wingspread Consensus Statement:
https://endocrinedisruption.org/assets/media/documents/wingspread_consensus_statement.pdf

Letter to the President about chemicals disrupting our bodies: Theo Colborn at TEDxMidAtlantic 2012: https://youtu.be/2r2Rx8VRq48?si=99nJ96SRI6Wf0LTw



Silvia Belcastro

Sono nata a Ferrara nel 1980 e mi sono laureata in letterature post-coloniali a Venezia nel 2005, dove ho preso anche una specialità in giornalismo ambientale. Mi sono occupata a lungo di editing e correzione di testi. Dal 2009 scrivo per «Leggere Donna» e dal 2013 sono nella redazione di BookAvenue.it. Sono autrice di una silloge poetica, di alcuni racconti e di articoli sulla salute femminile in relazione all’inquinamento. Mi sono formata in editoria e scrittura presso Lalineascritta di Napoli. Un mio racconto breve, "Il mondo in cui tu parli", ha ricevuto il terzo premio Zeno XI.

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Voce pubblicata nel: 2024