La mia vita è complessa; passo attraverso molte fasi; tante, che mi sembra di aver vissuto in molte generazioni diverse... e anch’io ho cambiato idee... pensieri... Che ne so io!... Rido dell’unità dell’io, perché porto dentro di me molti io, uomini, donne, bambini... vecchi…
Scrittrice, insegnante, giornalista, traduttrice, saggista, corrispondente di guerra, pacifista e femminista, Carmen de Burgos nacque ad Almería il 10 dicembre del 1867 e crebbe a Rodalquilar, dove la sua famiglia possedeva terre e miniere.
La sua vita idilliaca, anche favorita da un padre liberale, che la incoraggiò sin da bambina alla lettura dei classici, ebbe un brusco termine quando, all’età di sedici anni, sposò, contro la volontà paterna, Arturo Álvarez Bustos, di quattordici anni più grande. Sfortunatamente suo marito rivelò ben presto la sua natura libertina e violenta. Il suo carattere ispirò il personaggio maschile de La malcasada (1923), probabilmente il più autobiografico dei suoi romanzi.
In un primo momento Carmen de Burgos trovò consolazione lavorando nella tipografia di suo suocero collaborando al suo quotidiano Almería bufa. Nel frattempo si diplomò presso la Escuela Normal de Maestras di Granada nel 1898, anno in cui lasciò il marito e si trasferì a casa dei suoi genitori con la quarta figlia, María, l’unica che sopravvisse agli altri figli, morti prematuramente.
Nel 1900, dopo aver superato il concorso come docente della Scuola Normale di Guadalajara, trascorse un periodo a Madrid dove propose ad alcune case editrici la sua prima opera, Ensayos Literarios. L’ambiente intellettuale e vibrante di Madrid le suscitò un veemente desiderio di farvi ritorno, pertanto iniziò una intensa attività in cui alternava il suo lavoro di insegnante a quello di giornalista con diversi viaggi a Madrid.
Nel 1903 firmò un contratto di redattrice con il Diario universal. Il direttore del quotidiano, Augusto Figueroa, le suggerì lo pseudomino di Colombine. Nella sua prima rubrica quotidiana Lecturas para la mujer, Colombine pubblicava articoli dai temi più vari, dagli ultimi cappelli alla moda fino ai più urgenti problemi sulla condizione femminile. Ad esempio si rivolse ai suoi lettori e alle sue lettrici chiedendo la loro opinione sul divorzio. Risultò che la maggioranza era favorevole. Da questa inchiesta de Burgos trasse un saggio, El divorcio en España (1904), la cui pubblicazione suscitò la reazione indignata degli intellettuali e dei politici più conservatori, che le affibbiarono l’appellativo di divorciadora.
Nella sua residenza madrilena, Colombine diede vita a La tertulia modernista, un incontro settimanale alla quale partecipavano artisti e intellettuali e dove nel 1909 conobbe Ramón Gómez de la Serna, di venti anni più giovane, con cui iniziò una lunga storia sentimentale e letteraria che durò quasi venti anni.
Nel 1909, durante la guerra ispano-marocchina, raggiunse l’esercito spagnolo a Melilla come corrispondente di guerra per El Heraldo de Madrid. Questa esperienza generò in lei un’avversione nei confronti della guerra.
Nel 1919 si trasferì con Gómez de la Serna in Portogallo dove conobbe Ana de Castro Orio, che dirigeva la Cruzada de Mujeres Portuguesas con l'obiettivo di difendere la repubblica e i diritti delle donne. Sarà a partire da questa esperienza che de Burgos fonderà La Cruzada de Mujeres Españolas.
Nel 1926 de Burgos e Gómez de la Serna furono costretti, per questioni economiche, a lasciare il Portogallo e la loro casa di Estoril dove possedevano una ricca biblioteca. Decisero di trasferirsi per un breve periodo a Napoli, città molto amata da de Burgos, a cui la legava anche l’amicizia con la scrittrice e giornalista Matilde Serao.
Il 1929 segnò un anno terribile nella vita di Colombine. Sua figlia María ottenne un ruolo secondario nell’opera Los medios seres, che Ramón Gómez de la Serna stava mettendo in scena. Durante le prove teatrali María e Ramón ebbero una breve storia d’amore che pose fine, in modo drammatico, alla relazione tra il drammaturgo e Carmen, durata più di vent’anni. Nonostante ciò, mantennero un rapporto di amicizia che terminò solo con la morte di Colombine nel 1932 quando, invitata ad una conferenza presso il Circolo Radicale Socialista, venne colpita da un infarto che si rivelò fatale.
Dopo la sua morte, con l’ascesa al potere da parte di Franco nel 1939, le opere di Colombine vennero messe al bando. I suoi libri sparirono letteralmente dalle biblioteche e dalle librerie. Tuttavia la sua vasta opera ha lasciato un segno così indelebile che decenni di censura non sono riusciti a cancellare.
Burgos, C. de, Autobiografía, Prometeo 1909. Establier Peréz H. Mujer y Feminismo en la obra de Carmen de Burgos “Colombine”, Instituto de Estudios Almerienses, 2000.
Louis A. La identitad feminista en la obra de Carmen de Burgos, Estudios Románicos, Volumen 27, 2018 pp.33-48.
Núñez Rey C. El ensayismo de Carmen de Burgos, Colombine, en defensa de la igualdad de la mujer, Estudios Románicos, Volumen 27, 2018, pp. 61-74.
Voce pubblicata nel: 2025
Ultimo aggiornamento: 2025