"Sono colei che ha scalato la montagna della vita, rimuovendo i sassi e piantando i fiori"
(Favilli, 2020, p. 44)

Cora Coralina è il nome letterario che Ana Lins Dos Guimarães Peixoto Bretas sceglie per l'attività di poeta, considerata tra le più importanti del Brasile. È nata a Goiás, Brasile, il 20 Agosto 1889. Già dall’infanzia cresce con il peso di una madre che desiderava un figlio maschio, e gli ostacoli che le vengono messi davanti all’amore per lo studio. Ma la passione per la lettura la incoraggia a studiare da autodidatta: si avvicina a diversi movimenti letterari locali, e legge continuamente giornali internazionali per rimanere in contatto con il mondo.

Persa nel mondo dei libri, si ritrova “ancora” nubile all’età di diciott'anni. Una vera e propria vergogna per la società dell’epoca. Lo scandalo arriva però due anni dopo, quando Ana Lins si innamora di Cantídio Tolentino, un avvocato di São Paulo già sposato nel suo paese. Le restrizioni morali e religiose dell’epoca costringono i due a lasciare il paese e a trasferirsi nello stato di São Paulo. Lì trascorre la maggior parte della vita, cresce sei figli, collabora con giornali locali, aiuta le forze armate nella Rivoluzione costituzionalista e promuove la creazione di un partito protofemminista. Ana Lins sceglie una vita semplice, sufficiente per dare un futuro diverso ai figli e mandarli a scuola. Fa la volontaria per un istituto di beneficenza, dove distribuisce cibo e cure mediche ai poveri; lavora in un negozio di tessuti; compra una fattoria dove coltiva rose, mais e cotone da vendere ad amici e vicini.

Grazie a queste esperienze incontra volti sempre nuovi e raccoglie in sé la storia di vita di ciascuno: diventa al tempo stesso una cuoca e una lavandaia, un contadino e una prostituta, una boscaiola e una donna della classe proletaria. Come scrive lei stessa nella poesia Todas as Vidas:

“[...] Tutto vive dentro di me:
nella mia vita,
la mera vita dell'oscuro.”

(Coralina, 2020)

Nel 1956, vent’anni dopo la morte del marito, decide di tornare nella città natale. Tuttavia, il ritorno di Cora suscita malcontento in una comunità conservatrice, ancora colpita dal “peccato” commesso da Cora in giovane età. Le persone l’avevano dimenticata e buttata via, come si fa con il sacco della spazzatura: così Cora si esprime nella poesia A Flor. Nemmeno la diffidenza dei concittadini interrompe le sue iniziative, e Cora inizia a sfornare dolci da vendere nella sua vecchia casa sul ponte. Si rende conto intanto di non aver ancora valorizzato le poesie scritte lungo il suo cammino. Decide quindi di seguire un corso di dattilografia, all’età di 70 anni. È la studentessa più anziana della scuola, ma anche un simbolo di tenacia per gli studenti più giovani. La sorgente di scrittura per Cora è la sua piccola città natale: anima strade e vicoli, stretti e desolati; attraverso le mura, le chiese e i tetti della città esplora la natura umana e le sue innumerevoli sfumature anche contraddittorie. Così trasforma la sua "Minha Cidade" in uno specchio per la sua identità e per i cittadini che la abitano. Goiás diventa anche teatro di denunce e politiche sociali. Nelle sue poesie dà voce a una prostituta, che presenta come sua “sorella”; a un prigioniero, che chiama suo “fratello”. Difende queste figure contro una società considerata apatica e pregiudicante. A fronte di questa povertà, Cora pone speranza nei bambini, che rappresentano il futuro e la possibilità di cambiamento: l’educazione è l’unico mezzo per salvare le nuove generazioni dalle difficoltà e dalle ingiustizie presenti.

Riesce a pubblicare il primo libro all’età di settantasei anni. Ma il vero successo di Cora arriva dopo altri dodici anni, quando l’Università federale di Goiàs ne riconosce il valore e cura una nuova pubblicazione dei suoi lavori. Così, nel 1983 ottiene il titolo di Dottor Honoris Causa presso l’Università federale di Goiàs

Ana Lins muore a Goiânia, il 10 aprile 1985, all'età di 96 anni. . Il 10 agosto 1989, in occasione del centenario della nascita, la casa di Cora viene allestita per diventare il museo Casa Cora Coralina. La poeta vive ancora oggi nei suoi versi, così come è scritto nell’epitaffio:

“[...] Non morirà
Chi ha lasciato nella terra
La melodia del suo canto
Nella musica dei suoi versi.”

(Coralina, 2020, t.d.a)

*Voce a cura di Carolina Biasiotti- nata a Modena nel 1999. Frequenta il corso Magistrale di Psicologia Clinica presso l’Università degli studi di Trento. Appassionata di teatro, ha studiato recitazione per cinque anni. Ama la natura: dall’arrampicata in montagna ai giri in barca a vela. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: (Gruppi di) Scrittura di Biografie - Università di Trento (referenti Maria Barbone; Susanna Pedrotti; Lucia Rodler).


Fonti, risorse bibliografiche, siti su Cora Coralina

André, M. C., & Bueno, E. P. (2008). Latin American Women Writers: An Encyclopedia. Routledge.

      Coralina, C. (2020). Melhores Poemas Cora Coralina (Portuguese Edition). Global Editora.

      Denófrio, D.F., & Levitin, A. (2010). Cora Coralina: Who are you? Sirena: poesia, arte y critica, 1, 190-197. doi:10.1353/sir.0.023.

      Favilli, E. (2020). Storie della buonanotte per bambine ribelli.100 donne migranti. Mondadori.

      Rodrigues, O.S. (2021). THE INTENSE COLOR HUE of Cora Coralina. Cadernos de Estudos Culturais, 191-203. doi: https://doi.org/10.55028/cesc.v1i25.15369

Voce pubblicata nel: 2024

Ultimo aggiornamento: 2024