Silvia Businello Toro è nata a Venezia in un bel giorno di primavera, il 20 maggio 1942, e ci ha improvvisamente lasciati il 2 giugno del 2007, all’età di soli sessantacinque anni.
La parte femminile della famiglia (la nonna che già ai suoi tempi lavorava, ricamava e andava a vendere i suoi lavori, la mamma e altre due zie, tutte emancipate) le ha trasmesso il senso della libertà, come dichiara in un'intervista. Insieme la portavano spesso alle manifestazioni dell'8 marzo.
SIlvia è una donna solare, tenace, intelligente e conduce fin dagli anni Settanta, con passione politica, battaglie per i diritti civili e l’autodeterminazione femminile, svolgendo contemporaneamente, lei diplomata magistrale, un lavoro amministrativo negli Istituti superiori.
Suo marito, Lucio Toro, ingegnere all’Enpi, era iscritto al Pci. I due hanno due figli, Michele, che diventa architetto, e Lorenza, che si laurea in Lettere con la lode.
Appena sposata va a vivere a Torino per un po’ di anni e nel 1965 si iscrive all’UDI (Unione Donne Italiane), un’associazione femminile nata dalla Resistenza, dove assumerà la carica prima di dirigente provinciale e successivamente nazionale. L’anno successivo entra nel partito comunista e ricopre incarichi come rappresentante dei genitori presso le scuole della sua figliolanza.
Si interessa con l’UDI anche ai servizi sociali, organizza seminari con studiose di diritto, pedagogia e psicologia.
Partecipa nel 1975 a manifestazioni contro l’aborto e l’anno seguente assieme ad altri gruppi femministi all’occupazione di Villa Franchin di Mestre, da cui nascerà nel 1988 il Centro Donna, “luogo di elaborazione politica e culturale autonoma e separata delle donne”, una biblioteca con un prezioso archivio di documentazione, “Donnateca”, e il Centro Antiviolenza.
Viene eletta Consigliera di Quartiere nel 1976 e dal 1990 sarà componente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Venezia.
SI occupa della distribuzione in tutto il Veneto in un numero di circa cinquemila copie della rivista dell’UDI, “Noi Donne”, pubblicata la prima volta nel 1943, con cadenza settimanale e poi mensile. Tra le sue attività anche distribuire volantini nelle case per sensibilizzare le donne dei paesi alla lotta per i diritti femminili.
Giunta alla pensione, nel 1995 è l'ispiratrice della Libreria delle Donne, un’esperienza di volontariato, con 16 socie fondatrici. Nella sede fino al 2000, in via Bembo a Mestre, il luogo dove viveva, ha organizzato 120 incontri culturali, in cui si sono espresse personalità nazionali della cultura di genere, svolgendo un ruolo di grande divulgazione tra lettrici e cittadine di diversa provenienza ed età. Hanno partecipato scienziate, letterate, filosofe, poete, illustratrici e varie altre personalità, che hanno raccontato la loro ricerca; tra tutte ricordiamo Margherita Hack, Simonetta Gorreri, Anna Maria Ortese, Marisa Zanzotto, Alberta Basaglia, Daniela Zamburlin, Tiziana Agostini, Bianca Tarozzi, Adriana Cavarero, Alessandra De Perini, Silvia Trentin, Lea Melandri, Elena Gianini Belotti.
La cugina Cristiana Moldi Ravenna, artista e scrittrice, ricorda “il grande cruccio che aveva Silvia di vedere disattesa la parità tra i sessi nel mondo del lavoro” e il sindaco Massimo Cacciari, alle esequie, ha sottolineato la figura e l'opera di una donna che ha dato molto alla città.
“Perché non sia un sogno e presto svanisca” è la frase ritrovata nei suoi appunti, riferita alla fondazione di quest’impresa, che costituisce anche il titolo di una biografia pubblicata nel 2022, a cura di Antonella Bontae, con un’introduzione della scrittrice e giornalista Andreina Corso, che contiene due sue interviste.
Nel 2008 la famiglia (la figlia Lorenza, il figlio Michele e la cugina Cristiana) fonda DEA (Donne Europee Associate Centro Studi Silvia Businello Toro) con lo scopo di sostenere, diffondere e promuovere il pensiero contemporaneo delle donne ricercatrici in ogni campo dello scibile, in quanto Silvia era solita dire “Dove c’è una donna pensante, che cerca di far del suo meglio per l’emancipazio- ne e il progresso delle donne, dobbiamo starle vicino ed aiutarla”.
Nel marzo 2025 le è stata dedicata la sala eventi della Biblioteca Donna di Mestre, con un targa commemorativa che recita “dedicò la sua vita all’impegno e alla lotta per i diritti delle donne”.