Licia Rognini Pinelli, Postfazioni di Marino Livolsi e di Claudia e Silvia Pinelli

Dopo


Mi appare una lunga strada: probabilmente è il viale che le mie bambine ed io abbiamo fatto molti anni fa nel cimitero di Musocco. Il primo giorno che siamo state sole. Le bambine
volevano portare il loro dono di Natale al padre: un pacchetto delle sigarette Nazionali che lui fumava, avvolto in carta stagnola. Sulla tomba trovammo una piccola pianta di Nontiscordardimé che ci commosse”.

Nel 2015 Licia Rognini Pinelli (1928-2024) pubblicava la prima edizione di questa memoria. L’aveva intensamente voluta, si era rivolta al sociologo Marino Livolsi, amico sin dai tempi
in cui, con tanti altri ragazzi e ragazze, frequentava la casa di Pino e Licia Pinelli, che batteva le loro tesi, i loro primi articoli scientifici... Nacque così il primo piccolo libro di enciclopediadelledonne.it , che sin dal 2010 aveva pubblicato sul sito la nota biografica a cura della figlia Claudia Pinelli.
Perché questa urgenza, perché questo bisogno di scrivere e lasciare una memoria, dopo aver tanto lavorato alla faticosa ricostruzione di Una storia quasi soltanto mia (1982) con Piero Scaramucci delle vicende processuali mai definitivamente risolte legate alla morte non accidentale di Pino Pinelli e quindi a quel capitolo scabroso della strage di Piazza Fontana?
“Questo è il libro di Licia” hanno più volte ricordato le figlie Claudia e Silvia Pinelli, un libro nel quale la voce di Licia risuona con la sua attitudine unica e rara, fatta di misura, intelligenza, saggezza, disincanto... Un rigore simile a una armatura da indossare per affrontare la sfida di resistere, ma che in questa sua memoria è l’espressione autentica di gratitudine per chi la aiutò, per la dimensione degli affetti, della amicizia, del piacere di viaggiare e conoscere, per una ricerca spirituale che non è mai venuta meno. Amicizie, incontri, nomi notissimi e poco noti di una stagione recente, drammatica ma anche carica di sogni di futuro.
Questa memoria, dunque, oggi che Licia Pinelli non c’è più, è un tassello ancora più prezioso per accostarsi non solo alla sua persona, ma ai modi in cui ha scritto una storia di
resistenza, pubblica e privata.

Sei stata la prima donna italiana ad aver denunciato un questore, Licia. Con dignità hai continuato a chiedere giustizia per quell’anarchico idealista che avevi sposato, il nostro
papà, ucciso innocente nei locali della questura di Milano. “non mi sento sconfitta perché giustizia è che tutti sappiano la verità” (Claudia e Silvia Pinelli).

Una memoria che dà forza e consistenza alla storia di tutte e tutti.


I nostri libri sono distribuiti nelle librerie di tutta Italia da Messaggerie Libri.
La promozione è curata da PEA Italia.

Ufficio stampa:
Paola Di Stefano
paola.distefano@enciclopediadelledonne.it
+39 338 3698625

Per esigenze particolari, dubbi o informazioni di qualsiasi genere scrivete a redazione@enciclopediadelledonne.it. Saremo felici di sentirvi, aiutarvi, rispondervi.