Figlia di un idraulico, attrice sotto il nome di Raymonde de La Roche, dopo parecchi viaggi in mongolfiera, nel 1909 impara a pilotare un biplano da un ingegnere che lavora per il costruttore Charles Voisin. Anche se Voisin le avrebbe vietato di prendere i comandi da sola, ci prova lo stesso e resta in aria per 270 metri. La rivista «Flight» la proclama “First Aviatress of the World” (nonché baronessa, un titolo che conserverà sulla stampa internazionale). L’8 marzo 1910, a Eliopoli, in Egitto, è la prima donna a ottenere il brevetto di pilota, il trentaseiesimo rilasciato dalla Federazione aeronautica internazionale (FAI). Poco dopo ha un grave incidente a Mourmelon, vicino a Reims, ma l’anno dopo si riprende e partecipa alla riunione aviatoria di San Pietroburgo (dov’è applaudita dallo zar Nicola II), Budapest e Rouen. Nel 1913 batte il record di durata in volo e di distanza in circuito chiuso, aggiudicandosi la coppa Femina, e ha un altro incidente, di macchina questo, in cui muore Charles Voisin. Durante la guerra mondiale, alle donne è vietato volare perché sarebbe troppo pericoloso, si mette a disposizione dell’esercito e porta in automobile gli ufficiali tra le retrovie e il fronte. Nel 1919, batte due record femminili, diventa la prima donna “collaudatrice” e precipita con un prototipo all’aeroporto di Le Crotoy.

C’è la sua statua al Musée de l’Air et de l’Espace, nell’aeroporto del Bourget, vicino a Parigi, che ogni anno organizza un week-end al femminile in coincidenza con l’8 marzo.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Elise Raymonde Deroche (o de Laroche)

AA.VV, Aviatrices. Un siècle d’aviation féminine française, Musée de l’Air et de l’Espace, Altipress 2004

Documenti e foto d’epoca

Referenze iconografiche: Elise Raymonde Deroche posa di fronte al suo aeroplano, 1909. Fonte:  Library of Congress's Prints and Photographs division.

Voce pubblicata nel: 2012

Ultimo aggiornamento: 2023