Raffaella nasce a Pesaro ed è la più piccola di tre bambini. Il padre è un noto trombettista e direttore d’orchestra dell’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche). La madre è una donna autorevole, riferimento della famiglia e del vicinato; una volta rimasta vedova si dedicherà all'editoria musicale.
Ancora bambina Raffaella si trasferisce a Bologna insieme alla famiglia dove trascorrerà tutta la sua vita, salvo brevi periodi in Svizzera. Durante gli studi di Filosofia nell’Ateneo bolognese incontra Roberto Dionigi e insieme resteranno fino alla sua scomparsa nel 1997. Un legame d’amore e intellettuale cruciale nella sua vita che si rafforza nel 1964 con la nascita di Alessandro e il matrimonio.
Per diversi anni insegna storia e filosofia nei licei formando generazioni di studenti, si impegna anche nella riforma dell’insegnamento della storia e delle scienze sociali. Nel 1978 lascia l’insegnamento per occuparsi di formazione degli insegnanti nel Laboratorio Nazionale di Didattica della Storia di cui è co-fondatrice.
A partire dagli anni Settanta si appassiona al femminismo, con un piccolo gruppo di autocoscienza intellettuale formato tra le altre da Marina Mizzau, Gianna Pomata, Cristina Cacciari, dà vita al primo nucleo di quella che diventerà l’Associazione Orlando, un’associazione culturale e politica di donne protagonista del femminismo bolognese e italiano. Tra gli scopi dell’associazione la costruzione di un’istituzione pubblica dedicata alla produzione culturale e all’attività politica delle donne, gestita in autonomia. Dopo un lungo negoziato con il Comune di Bologna nel 1981 nasce il Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne di Bologna che ancora oggi rappresenta una delle più significative esperienze del movimento delle donne italiano e tra le più importanti in Europa. Difficile sintetizzare l’insieme di attività che Raffaella promuove in un trentennio che la vede Coordinatrice del Centro e in seguito Presidente dell’Associazione, presenza attiva nella vita del centro bolognese. Tuttavia è soprattutto nell’ambito della riflessione teorica femminista e nello sviluppo di una politica internazionale di genere che si concentrano i suoi interessi. Sotto la sigla di Molte Donne Un Pianeta inventa un modo differente di scambio di pratiche tra donne di contesti difficili come l’area del Medio Oriente: il lavoro fatto in quell’ambito diventerà un riferimento per esperienze che si estenderanno anche al conflitto dell’ex Jugoslavia, all’Albania, al Cile di Pinochet. A metà degli anni Novanta progetta la Scuola di politica Hannah Arendt e dall’anno accademico 2005/2006 cura il corso transdisciplinare “Etica e politica nella prospettiva degli studi di genere” in collaborazione con l’Università di Bologna.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Raffaella Lamberti

Raffaella Lamberti, Ferite in Pace e guerra in Medio Oriente. Percorsi di donne, in «Inchiesta» n.91-92 1991

Raffaella Lamberti, Ponti di donne attraverso i confini, in «Il diritto delle donne», n.16, 4, 1993

Raffaella Lamberti, Il pensiero della nascita tra teoria e pratica politica, in E. Guerra Storia e cultura politica delle donne, Archetipo 2008

Associazione Culturale Orlando

Voce pubblicata nel: 2012

Ultimo aggiornamento: 2012