Anna Göldi, l’ultima donna ad essere stata condannata per stregoneria in Europa, nacque a Sennwald nel 1734 da una famiglia di umili origini. Il padre era arrotino e sacrestano. Per potersi guadagnare da vivere, Anna iniziò molto presto a lavorare come domestica.

Nel 1765 ebbe il suo primo figlio, nato in segreto nel periodo in cui prestava servizio per la canonica. Durante la prima notte, però, il bambino morì per soffocamento, e il padre partì per arruolarsi nell’esercito. La donna venne accusata di infanticidio e condannata a 6 anni di arresti domiciliari che, però, non scontò mai.

Anna Göldi fuggì infatti nel Canton Glarona, dove trovò un primo impiego presso l’abitazione del politico più rilevante della zona, il Landamman Cosmus Heer. Successivamente, venne assunta a Mollis dalla famiglia degli Zwickys, per cui lavorò dal 1768 fino a quando rimase incinta di Melchior Zwickys (il figlio della famiglia) e dovette lasciare il lavoro. Non esistono informazioni certe su quanto accaduto al bambino, ma pare che sia stato dato in affido.

Anna trovò una nuova occupazione come domestica nel settembre del 1780 presso la famiglia Tschudi. Il capofamiglia, il dottor Johann Jakob Tschudi, era un fisico e ricopriva un ruolo di rilievo all’interno della comunità, in quanto giudice e membro del Concilio Cantonale. Secondo alcune fonti secondarie Anna avrebbe avuto dei rapporti sessuali con l’uomo. Un anno dopo l’assunzione, in seguito a una presunta lite tra Anna Göldi e Anna Maria, la bambina degli Tschudi, si verificarono degli episodi particolari: il 19, il 20 e il 22 ottobre vennero trovati degli spilli nel cibo e nelle bevande destinate alla colazione della piccola. Dunque, il dottore licenziò Anna, che si dichiarò innocente e si rifugiò presso l’abitazione del fabbro Rudolf Steinmueller, un parente degli Zwickys.

Sotto consiglio di Steinmueller, per poter riottenere gli averi che aveva lasciato dagli Tschudi, la donna si rivolse alle autorità, tra cui il Landammann (il sindaco della città) Cosmus Heer, Johann Heinrich Tschudi e il Vicario Johann Jakob Tschudi, omonimo e parente stretto del precedente datore di lavoro. Alla donna venne consigliato di scusarsi con la famiglia per poter riavere ciò che desiderava. Così, il 27 ottobre 1781, Anna seguì le indicazioni delle autorità, recuperò quanto aveva lasciato nell’abitazione degli Tschudi e, il 29 ottobre, lasciò il Canton Glarona per recarsi a Sax da una parente, Catharina.

Nel novembre del 1781, la piccola Anna Maria Tschudi iniziò a manifestare sintomi particolari: si verificavano - sempre e solo in presenza dei genitori e/o del Vicario - delle convulsioni in cui la bambina vomitava piccoli oggetti di metallo. Il dottor Tschudi accusò Anna Göldi di aver maledetto o corrotto Anna Maria. Così, il 26 novembre, il Concilio Evangelico incaricò un “corriere” di trovare e arrestare la domestica.

Venuta a conoscenza delle accuse, Anna fuggì nel distretto del Toggenburgo, nei pressi del lago di Costanza. Il 4 dicembre, a Glarona, iniziarono gli interrogatori a Zwickys e a Steinmueller. Il 19 dicembre il dottor Tschudi chiese un mandato d’arresto pubblico, che venne emesso nel gennaio del 1782. L’uomo, inoltre, invitò tutti i membri del Concilio imparentati con gli Zwixcys a ritirarsi dal caso.

Anna Göldi venne arrestata e ricondotta a Glarona il 21 febbraio del 1782, dove il dottor Tschudi insistette affinché fosse solo il Concilio Protestante a occuparsi del giudizio. Durante il processo, Anna Maria non venne mai interrogata, mantenne un buono stato di salute e i sintomi incriminati non vennero mai osservati in isolamento. Si pensava, però, che i piccoli oggetti in metallo che sembrava espellere venissero prodotti dal suo corpo a causa dell’assunzione di cibo stregato.

La trascrizione originale del processo, tenutosi in segreto, come era uso in quel periodo storico in Svizzera, scomparve.
Il 9 marzo Anna Maria venne visitata dal medico Johannes Marti. La bambina mostrava dei problemi a una gamba e ad un piede, che l’esperto identificò come risultato delle convulsioni. Seguendo una superstizione molto comune all’epoca secondo cui soltanto la persona che aveva stregato il malato lo potesse guarire, il medico e il Concilio intimarono ad Anna di curare la bambina. Dopo diversi tentativi, Anna Maria tornò a camminare e i suoi dolori allo stomaco si interruppero.

Dopo diversi interrogatori in presenza dell’esecutore e del torturatore, l’11 aprile 1782, Anna Göldi confessò di aver dato ad Anna Maria un dolce preparato con l’aiuto del demonio. Successivamente, ritirò questa confessione emessa sotto tortura, e Anna Maria accusò Rudolf Steinmueller di averle dato il dolce in questione. Steinmueller confessò e si tolse la vita il 12 maggio, prima che potesse ripetere la confessione. Nonostante quanto emerso, il fatto che Anna non avesse pianto molto durante le sessioni di tortura venne interpretato come prova dei suoi poteri da strega.

Il 31 maggio, le accuse nei confronti di Tschudi di aver avuto rapporti sessuali con la donna vennero sciolte. Il 6 giugno 1782, il Concilio Protestante emise un verdetto nei confronti di Anna Göldi, dichiarata colpevole per l’avvelenamento della piccola Anna Maria Tschudi e decapitata il 13 giugno. Nell’agosto del 2008, l’amministrazione cantonale di Glarona ha riabilitato ufficialmente la donna, che viene ricordata ogni giugno con degli eventi a lei dedicati.

*voce a cura di Giada Pizzocaro - Laureata presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano in “Scienze e Tecniche Psicologiche” e studentessa del corso di laurea Magistrale in “Psicologia Clinica” presso L’Università degli studi di Trento. Svolge attività di volontariato per l’associazione A.M.A. (auto mutuo aiuto) di Trento. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: gruppo di Scrittura di Biografie - Università di Trento (referenti: Maria Barbone, Susanna Pedrotti, Lucia Rodler).


Fonti, risorse bibliografiche, siti su Anna Göldi


Bailey, M.D. (2011). [Review of the book Der Justizmord an Anna Göldi: Neue Recherchen zum letzten Hexenprozess in Europa]. Magic, Ritual, and Witchcraft 6(1), 95-96. doi:10.1353/mrw.2011.0005.

Durrant, J., & Bailey, M. D. (2012). Historical dictionary of witchcraft. Scarecrow Press.

Hasler, E. (2017). Anna Göldin. Letzte Hexe: Roman. Nagel & Kimche.

Armitage, T. (2007). Switzerland urged to pardon Anna Göldi, Europe's last witch. Independent, 2 Aug. 2007, p. 20;


Mirza, F. (2008) Switzerland’s last witch hunt: Anna Goldi holds the dubious honour of being the last person executed in Europe for being a ‘witch’. Swiss News, 1 Oct 2008. >The Free Library. URL consultato 24 ottobre 2022

Switzerland's last witch hunt: Anna Goldi holds the dubious honour of being the last person executed in Europe for being a 'witch'. She was decapitated for her crimes in Canton Glarus some 226 years ago. Swiss News investigates this treacherous tale, permeated with adultery, child abuse and sorcery.


Voce pubblicata nel: 2023

Ultimo aggiornamento: 2023