Costanza I e Costanza II, bisnonna e pronipote, tutte e due regine regnanti in quanto legittime eredi del regno di Sicilia, vengono evocate simultaneamente nella Divina Commedia attraverso le parole di Manfredi, quel giovane biondo, bello, di gentile aspetto che si presenta così a Dante nell'antepurgatorio:

[...]Io son Manfredi,
nepote di Costanza imperadrice;
ond'io ti priego che quando tu riedi,
vadi a mia bella figlia, genitrice
dell'onor di Cicilia e d'Aragona

Costanza era figlia di Manfredi – il benamato figlio dell'imperatore Federico II – e della moglie Beatrice di Savoia. La sua nascita rappresentò probabilmente per lo Stupor Mundi, il celeberrimo nonno, uno dei rari eventi fausti di quell'anno 1149, pieno di terrificanti disillusioni. Forse fu proprio lui a scegliere il nome Costanza, in onore della propria madre.

Si sa ben poco dell'infanzia della piccola principessa, figlia unica, rimasta orfana di madre in data imprecisata. Manfredi, allora quindicenne, aveva sposato – come suo nonno Enrico VI e suo padre Federico II – una donna di dieci o forse quindici anni più anziana di lui, Beatrice, figlia del Conte di Savoia, già vedova e madre di quattro figli. La vita della madre di Costanza si perde poi nelle pieghe della Storia e essa rimane praticamente sconosciuta per gli storici, come lo fu forse per la figlia.

Costanza poté contare sulle cure e l'affetto della sua nutrice, Madonna Bella di Lauria, la quale le fu accanto per tutta la vita, sempre di sostegno e di buon consiglio. Venne educata assieme ai due figli di Bella, Ruggiero – il futuro grande ammiraglio del regno di Sicilia – e la piccola Margherita, sua sorella di latte. Questi e alcuni giovani cugini appartenenti alla famiglia della nonna materna Bianca Lancia, che crescevano anch'essi a corte, sarebbero rimasti con lei anche dopo il matrimonio.

Dopo la morte di Federico II nel 1250, Manfredi, diventato reggente del Regno all'età di diciotto anni, affrontò dei momenti tremendamente difficili per le molteplici ribellioni dei feudatari, la gelosia del fratello maggiore – il discutibile Corrado IV, erede dell'impero – e l'ostilità del Papa, che nonostante i tentativi di accordi di Manfredi, arrivò perfino a scomunicarlo. Quali furono i contatti tra la piccola Costanza e il giovane padre, erede e successore universale delle grazie e delle virtù del padre (secondo il cronista panegirista Jamsilla), ma oberato dai gravosi problemi del Regno? La bambina seguiva da un magnifico castello pugliese all'altro la fastosa corte itinerante? Ebbe dei contatti con gli scienziati, poeti, musicisti che attorniavano suo padre? L'infanzia e l'adolescenza di Costanza durarono comunque molto poco: all'età di tredici anni circa, nel 1262, venne data in sposa all’erede del regno d'Aragona, Pietro III. Fu un matrimonio apparentemente felice e ben assortito.

A seguito della drammatica morte di Manfredi nella battaglia di Benevento, nel 1266, e l'avvento al trono di Sicilia di Carlo d'Angiò, molti oppositori al nuovo re cercarono rifugio in Spagna, presso la corte di Costanza, rimasta unica erede del regno di Sicilia dopo la tragica vicenda del cugino Corradino, barbaramente giustiziato a Napoli all'età di sedici anni. Si formò così un partito siciliano, che, probabilmente, mantenne numerosi contatti con la madre patria e segretamente preparò di lunga mano la ribellione contro l'odiato Carlo d'Angiò

Quando, il lunedì di Pasqua del 1281, un soldato francese perquisì, con mano troppo audace, una giovane donna, suscitando una feroce reazione dei siciliani, scoccò la scintilla che fece scoppiare un moto in realtà già ben architettato. Benché la rivolta del Vespro avesse risvegliato tendenze autonomistiche in alcune città siciliane e che certi guardassero al Pontefice come Signore di diritto, la maggioranza dei nobili siciliani offrirono la corona alla coppia reale d'Aragona, considerando Costanza la loro legittima sovrana.

Il re d'Aragona era già pronto ad intervenire e in poco tempo completò la conquista dell'isola: da quel momento il Regnum sarebbe stato spaccato in due: regno di Sicilia e regno di Napoli. Pietro, scomunicato dal Papa, dovette ritornare prontamente in Spagna per fronteggiare una coalizione ostile, sostenuta dalla Francia e dalla Curia romana, per cui lasciò a Costanza il gravoso compito di governare la Sicilia, continuamente scossa da sommosse e tradimenti fomentati dalle trame degli Angioini, che riuscivano a corrompere numerosi notabili siciliani con promesse di feudi e ricchi doni, mentre la regina era spesso a corto di denaro per pagare le sue truppe. Per districarsi in questi intrecci politici e Costanza dovette agire con la massima cautela, alternando rigore e diplomazia e affrontando talvolta rivalità personali come quella con Macalda di Scaletta, una donna dalla personalità molto controversa, di umili origini, che, grazie a due matrimoni prestigiosi, era riuscita a diventare una delle donne più ricche e potenti dell'isola.

Un altro grande dispiacere aspettava Costanza: la rivalità tra i figli Giacomo e Federico, che si contesero il regno di Sicilia, fu causa di una nuova guerra. Amareggiata, la regina tornò in Spagna e si ritirò in un convento di clausura, dove morì dopo pochi anni. Questa donna, che da giovane amava tanto i vestiti di lusso, i gioielli, gli oggetti d'arte indossò l'umile saio delle clarisse e lasciò i suoi averi per la costruzione di due ospedali destinati ai poveri. Morì il Venerdì Santo del 1300 e venne dichiarata beata dalla Chiesa.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Costanza II di Sicilia

Jamsila Nicolò, Le gesta di Federico II imperatore e dei suoi figli Corrado e Manfredi, a cura di Francesco de Rosa, ed. Ciolfi, Cassino 2007.

Muntaner Ramon, Cronache catalane, traduzione di Filippo Moisè, introduzione di Leonardo Sciascia, Sellerio ed. 1984.

Walter Ingeborg, Costanza di Svevia, regina d'Aragona e di Sicilia, in Dizionario biografico degli Italiani, vol. 30, Istituto dell'Enciclopedia italiana, Roma 1984.

Tramontana Salvatore, Gli anni del Vespro. L'immaginario, la cronaca, la storia,ed. Dedalo 1989.

Pierotti Cei Lia, Madonna Costanza, regina di Sicilia e d'Aragona, Mondadori ed. 1995.




Voce pubblicata nel: 2025

Ultimo aggiornamento: 2025