Francesca Pellizzi vede la luce a Milano nel 1921 dall'avvocato Carlo Pellizzi, autore di un importante commento al Codice di commercio del Regno d'Italia, e da Paola Pontecorvo, tra le prime avvocate italiane. Ed è proprio la madre, israelita, a convertirsi al cattolicesimo nel 1932 e a far battezzare i figli Francesca e Gianluigi, per poi avviarli a una conoscenza profonda e convinta della fede cattolica. Paola stessa fa parte del Comitato milanese di Nomadelfia, di cui sono fondatori e promotori padre Davide Turoldo e don Zeno Saltini.

Francesca si laurea in legge nel 1943 e poco dopo conosce Luciano Ichino, a sua volta avvocato, reduce da due anni di campo di concentramento in Germania e in Polonia. I due si fidanzano per poi sposarsi dopo appena sette mesi dal primo incontro. Dopo mesi dedicati alla conoscenza reciproca, senza remore, iniziano 52 anni di vita coniugale «serenamente condivisa» e arricchita da quattro figli.

Francesca fa la mamma ma non la casalinga, preferendo dedicare il tempo restante all’insegnamento, alle opere di volontariato e alla professione di avvocata, che esercita gratuitamente in parrocchia e presso le prime associazioni per la tutela delle donne maltrattate. Sono attività che la portano a frequentare spesso, sempre come volontaria, il Tribunale per i minori di Milano, dove assiste bambini vittime di violenze in famiglia.
Cerca, impegnandosi in ambito sociale, di coinvolgere anche i figli a considerare la sua scala di valori, dando loro l’esempio.

Per Francesca, a sua volta introdotta dalla madre Paola alla frequentazione di Nomadelfia, altri incontri fondamentali si rivelano quelli con don Primo Mazzolari, don Mario Giavazzi, padre Balducci e don Lorenzo Milani, priore di Barbiana e autore di una radicale interpretazione del Vangelo applicata alla formazione e all’apprendimento dei giovani. Francesca aveva conosciuto Don Milani negli anni ‘30, quando il futuro sacerdote era stato legato a una sua cugina, Carla Sborgi.
Quando lui, negli anni ’50, pubblica il libro Esperienze Pastorali, Francesca ne rimane colpita al punto da procurarsi molte copie per diffonderlo fra i suoi amici. L’editore aveva informato di questo acquisto di dimensioni inconsuete l’autore e così si ristabilì l’amicizia e un tenace rapporto tra di loro.

Nel 1966, a 45 anni, Francesca viene coinvolta dal Centro per la Riforma del diritto di Famiglia, diretto dall'amica ed ex compagna d'università, l’avvocata Giuliana Fuà. Qui lavora sul tema della riforma della potestà parentale a fianco, fra gli altri, dell'allora presidente del Tribunale per i minori di Milano Luigi D'Orsi.
Persuasa da D’Orsi a un servizio volontario stabile presso il Tribunale, entra poi a far parte del Comitato scientifico del CAM (Centro Ausiliare per problemi relativi ai Minori), esperienza che lei stessa racconta nel volume Storia del CAM. Trent’anni di volontariato nell'ambito scio giudiziario, edito da Franco De Angeli nel 2001. Per lo stesso editore aveva curato gli atti dei convegni promossi dal Cam confluiti nel 1983 nel volume L'affido familiare - Problematiche e risultati di una ricerca. Proprio all’affido Francesca ha dedicato anni di energie e attenzioni, per mettere a fuoco le difficoltà che comporta questo controverso strumento giuridico destinato a dare un sostegno ai ragazzi che non lo possono trovare nella famiglia naturale.

La fase storica in cui Francesca Ichino inizia l’esperienza dedicata ai minori in stato di abbandono o vittime di maltrattamenti in famiglia è straordinaria: la legge che nel ‘67 introduce in Italia l'adozione speciale costituisce una rivoluzione copernicana in tema di diritto dei minori, sulla scorta di quanto deliberato dalla Convenzione di Strasburgo, dove il diritto dei bambini viene sempre anteposto a quello degli adulti.

La contestazione studentesca del ‘68 e la promulgazione della Riforma del diritto di famiglia del ‘75 segnano, tra l'altro, una svolta in tema di parificazione dei diritti della donna nella famiglia e nella società italiana. Sono temi cari a Francesca, che raduna un gruppo di professionisti volontari con i quali lavora alla fondazione del Comitato di servizio al pubblico per le adozioni e per gli affidi familiari. Instaura un rapporto di fiducia fra Tribunale e Istituti religiosi che ospitano bambini in occultato stato di abbandono, opera anche per aiutare a vedere la luce nuove leggi con una giurisprudenza promossa da avvocati decisi ad andare fino in Cassazione a proprie spese.
E ancora, grazie ad un suo suggerimento, il CAM promuove borse-lavoro per i padri degli adolescenti in affido, reperisce fondi privati per un lavoro così totalmente pubblico, rafforzando le sinergie fra pubblico e privato.

Francesca Ichino lavora non solo a favore dei più fragili, ma anche a correggere concretamente attraverso la legge parecchie ingiustizie. Un impegno che prende l'intera seconda parte della sua vita, con l'appoggio morale del marito, con cui condivide l'idea che dovere di un avvocato è anche e soprattutto difendere i più deboli. Motivazioni ed energie, Francesca Ichino le ha trovate in se stessa e nella frequentazione di persone come don Milani: incontri straordinari, mai casuali, ma anzi ricercati come si farebbe con un tesoro da lasciare ai figli, perché ne cerchino di nuovi.

Francesca Ichino, considerata fra “le madri” dell'affido familiare e dell’adozione in Italia, si spegne serenamente per vecchiaia, dopo una vita intensa, a novantuno anni, nel gennaio del 2013.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Francesca Ichino

Francesca Ichino Pellizzi, L’affido familiare Problematiche e risultati di una ricerca, Franco Angeli Editore 1983.
B. Barbero Avanzini, S. Cirillo, P. Covini, L. Gazzaniga, F. Ichino Pellizzi, Maltrattamento infantile in famiglia e servizi sociali, Edizioni Unicopli, Milano 1988.

Francesca Ichino Pellizzi, Esperienze di affido familiare tra ipotesi legislativa e realtà. Una ricerca del Centro ausiliario minorile su 16 casi dopo la Legge 4 maggio 1983, Franco Angeli Editore 1a edizione 1993.

Francesca Ichino, Mario Zevola, I tuoi diritti: affido familiare e adozione: minori in difficoltà', famiglia di sostegno e famiglia sostitutiva, Edizioni Hoepli 1993.

Francesca Ichino, Storia del CAM. Trent'anni di volontariato nell'ambito socio giudiziario, Franco Angeli Editore 1a edizione 2001.



Voce pubblicata nel: 2025

Ultimo aggiornamento: 2025