Era sempre dimessamente vestita, sì che chi non la conosceva poteva pensare piuttosto ad una casalinga, che non ad una brillante docente universitaria.
Giuseppe Lovera

Giuseppina Aliverti nasce a Somma Lombardo (Varese) il 4 dicembre 1894 da una famiglia appartenente alla media borghesia. Ha due sorelle, Teresa, alla quale rimane sempre molto legata, e Rosa.

Nel 1919 si laurea con lode in fisica all’Università di Torino; diventa infatti una geofisica specializzata in diversi campi della fisica terrestre. Dopo essere stata assistente di Alfredo Pochettino, riceve numerosi incarichi e riconoscimenti e collabora con i più illustri scienziati italiani dell’epoca.

La ricerca di Aliverti inizia nel 1920 con studi sulle concentrazioni dei depositi elettrolitici. Ampliando il suo lavoro sulla fisica terrestre, comincia una linea di esperimenti sull'elettricità e sulla radioattività naturale dell'atmosfera. Nel 1937 il suo lavoro la porta a vincere il premio decennale assegnato dalla Società Italiana per il Progresso delle Scienze per gli Studi Geofisici.
Lavorando con il fisico Giuseppe Lovera (1912-1990), e utilizzando una procedura che ha sviluppato con lui (nota come metodo Aliverti-Lovera), ha permesso ai ricercatori di calcolare la radioattività dell'acqua. Grazie allo sviluppo di un metodo quantitativo per misurare la radioattività dell'aria basato sulle proprietà dell'effluvio elettrico, Aliverti ha scoperto che l'aria atmosferica vicino al suolo continentale contiene sempre radon, i prodotti della sua disintegrazione e talvolta anche il torio.

Dal 1932 al 1935 Aliverti è professoressa incaricata di geodesia (scienza che studia la forma e le dimensioni della Terra, e si occupa di determinare il campo gravitazionale terrestre) e geofisica (scienza che studia i vari fenomeni fisici che hanno luogo nell’atmosfera, sulla superficie ed all’interno della Terra, chiamata anche fisica terrestre) a Torino. I suoi studi le valgono il premio Reina della Società italiana per il progresso delle scienze e le prime attenzioni internazionali. Nel 1937 il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali italiano annuncia che Aliverti ha ottenuto il punteggio più alto in un concorso di geofisica e, come vincitrice, diviene direttrice dell’Osservatorio Geofisico di Pavia; contemporaneamente continua a insegnare fisica terrestre all’Università della stessa città. Nel 1949, dopo aver vinto un altro concorso statale, si trasferisce a Napoli per continuare a insegnare presso l’Istituto Universitario Navale (oggi Università Parthenope).
Qui è infatti titolare della cattedra di meteorologia e oceanografia. Dal 1960 al 1970, anno in cui va in pensione, Aliverti diventa preside della facoltà di scienze nautiche. Nel 1957, Anno Geofisico Internazionale, la scienziata partecipa alla grande riunione internazionale dello S.C.O.R. (Scientific Committee on Oceanic Research); le uniche donne presenti sono lei e la russa Valery Troitskaya. In questa occasione Aliverti riceve per Napoli il finanziamento di un programma di cinque crociere scientifiche nel Mar Tirreno, realizzate nel biennio 1958/60.

In seguito, collaborando di nuovo con Lovera, Aliverti fa notevoli progressi nella ricerca sugli aerosol marini. Membro di una sottocommissione per l'oceanografia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), sviluppa l'itinerario di cinque crociere scientifiche nel Mar Tirreno realizzate tra il 1958 e il 1960. I dati raccolti in quei viaggi permettono ai ricercatori di calcolare l'evaporazione media annua di questo mare e sono il punto di partenza per le future indagini nello Stretto di Gibilterra (1961) e nel Mar Tirreno (1963).

Pur dedicandosi alla sua passione primaria, l'oceanografia fisica, Aliverti continua fino agli ultimi anni a studiare l'elettricità atmosferica e la glaciologia (scienza che ha per oggetto lo studio dei ghiacciai), in collaborazione con i ricercatori dell'Università di Torino a Col d'Olen in Valle d'Aosta. Successivamente, nel corso degli anni Sessanta, studia la montagna da un punto di vista matematico collaborando con il fisico e matematico Carlo Somigliana. Giuseppina si mostra particolarmente interessata al ghiacciaio del Lys sul Monte Rosa.

Aliverti mantiene un proprio osservatorio di fisica terrestre, che comprende lo strumento dei raggi cosmici Aliverti-Lovera per la misurazione della radiazione cosmica. Le attività dell'Osservatorio riguardano la meteorologia, la sismologia (parte della geofisica che studia i fenomeni sismici), l'elettricità atmosferica, la radioattività e la radiazione cosmica. Dopo qualche tempo infatti, l'Osservatorio viene dotato di uno strumento firmato Aliverti-Lovera; lo strumento consiste in un elettrometro Wulf e quattro camere di ionizzazione con alimentazione ad alta tensione. Questo è il primo degli strumenti adottati per studiare la radioattività e i raggi cosmici; in quegli anni, infatti, le camere di ionizzazione collegate agli elettrometri sono gli strumenti migliori e più moderni per effettuare questo tipo di misura.

Giuseppina Aliverti muore a Napoli il dieci giugno 1982; ancora oggi viene ricordata per aver sviluppato il metodo Aliverti-Lovera, utilizzato per misurare la radioattività dell’acqua, e per essere stata un simbolo dell’emancipazione femminile. Nel 2015 a Roma, nel parco di Monte Mario dove hanno sede l'Osservatorio Astronomico e la Stazione Meteorologica di Roma, uno dei sentieri della riserva naturalistica è stato chiamato Passeggiata Giuseppina Aliverti; l’unica via in Italia intitolata a lei si trova a Lecce.

*voce a cura di Veronica Gasperi.
Nata a Trento il 27 giugno 2007, studia presso la scuola secondaria di secondo grado di Mezzolombardo, frequenta il liceo delle scienze umane opzione economico sociale. Veronica è appassionata di biografie e scrittura, ha effettuato un’alternanza scuola-lavoro presso Scribunt (referenti Lucia Rodler, Maria Barbone e Susanna Pedrotti) e ha poi continuato a collaborare con il gruppo di scrittura di biografie.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Giuseppina Aliverti*

Giuseppina Aliverti (2022) in: Wikipedia, L'enciclopedia libera (URL consultato il 1 ottobre 2024).

Squlliario, M. (2016, edit 2023). Giuseppina Aliverti 1894-1982. issuu.com (URL consultato il 1 ottobre 2024).

Aliverti Giuseppina in Scienza a due voci: le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento (URL consultato 1 ottobre 2024).



Voce pubblicata nel: 2025

Ultimo aggiornamento: 2025