Greta Zimmer Friedman nasce in una famiglia ebrea il 5 giugno 1924 a Wiener Neustadt, circondata da bellissimi laghi blu, cime innevate e verdi vallate. I suoi genitori, Ida e Max, crescono le quattro figlie (Greta, Jo, Tirza e Belle) nella fede ebraica e nell’amore per l’arte.

Greta suona il violino e il pianoforte sin dalla giovane età. Si esibisce in concerti ai quali la famiglia è molto felice di assistere. Con la crisi economica che investe America ed Europa, agli inizi degli anni ’30 serpeggia un malcontento generale, si additano le élite ebraiche e con loro tutti gli ebrei ed ebree – per fede o origini - e trovano fertile terreno le teorie antisemite con l’affermarsi del leader nazista Adolph Hitler, che sposta l’attenzione sul “problema ebraico” e prende il potere nel 1933. Nel 1939, alla vigilia della guerra, gli ebrei austriaci che fuggono dalla loro patria sono già 20.000. La famiglia Zimmer sceglie invece di rimanere in Austria. Ma con il passare del tempo le condizioni di vita delle famiglie ebree peggiorano sempre di più e le opportunità per lasciare il paese si riducono in modo drastico. I genitori di Greta preferiscono avere fiducia e mantenere la famiglia unita nel loro tanto amato paese; quando infine capiscono la situazione è troppo tardi. Riescono però a salvare almeno le figlie; una trova rifugio nella Palestina britannica mentre le altre fuggono a New York.

Pur avendo solamente 15 anni, Greta comprende bene il motivo del suo viaggio negli Stati Uniti. L’Austria che amava è distrutta. Per consolarsi pensa che la separazione dai suoi familiari sarà breve; invece, i genitori di Greta moriranno nel campo di sterminio di Auschwitz in Polonia. Greta non tornerà mai più in Austria.
Viene accolta da alcuni parenti insieme alle sorelle nel nuovo paese ma la guerra arriva anche negli Stati Uniti, costringendo nuovamente Greta a sopportare la distanza con persone a lei care. Alcuni amici si arruolano per combattere contro tedeschi e giapponesi e l’unica cosa che rincuora Greta sono le lettere di chi è partito e la complicità e vicinanza della sorella Jo con cui condivide ricordi, segreti, aiuto e competizione in diversi ambiti. Nel quartiere dove vive si offre volontaria come guardia antiaerea, per segnalare eventuali velivoli non alleati.

Durante gli ultimi anni di guerra si diploma alla Central Needle Trade School di New York. Poco dopo un’amica, che lavora presso uno studio dentistico a New York, la informa di un posto libero come assistente dentale. Greta lascia da parte temporaneamente le sue passioni, il teatro e la pittura, per guadagnare una certa indipendenza.
Inizia dunque a lavorare presso lo studio dentistico di J.L.Berke, a Manhattan, molto vicino a Times Square. La dottoressa si prende cura di lei, trovandole una stanza in città, insieme ad altre ragazze.

L’8 maggio 1945 gli Alleati trionfano in Europa. Greta attende con impazienza la notizia della conclusione vittoriosa anche nel Pacifico. Ogni notiziario rafforza la sua ansia; le informazioni del 6 agosto sulla bomba atomica di Hiroshima peggiorano la situazione: inizia ad avere attacchi di sonno interrotto e ad essere sopraffatta dal senso di perdita. Per far fronte a tutto questo la notte prega per la pace.

Molti titoli di giornale prevedono già il giorno e l’ora della resa giapponese ma per paura della delusione Greta ignora questi articoli. Martedì 14 agosto 1945 inizia la sua giornata lavorativa come sempre fino a quando molti pazienti irrompono nell’ufficio informando con entusiasmo che la guerra con il Giappone è finita. Mantenendo un atteggiamento scettico durante la pausa pranzo si incammina verso Times Square. A Times Square si respira aria di festa. All’improvviso viene baciata da un marinaio mai conosciuto prima: si chiama George Mendosa. Il bacio avviene senza chiedere alcun permesso; il marinaio compie il gesto solo perché l’abbigliamento indossato da Greta durante l’orario lavorativo assomiglia molto a quello delle infermiere che lo hanno tanto aiutato in guerra.

George era nato il 19 febbraio 1923 sull’isola di Portuguee dove vivono anche i suoi genitori: Arsenio e Maria Mendosa. Quarto figlio della coppia, fin da piccolo si addestra per la vita di mare. Alla fine degli anni ‘30 la realtà della guerra è vicina. Il bombardamento giapponese di Pearl Harbor del 7 dicembre 1941 lo spinge ad arruolarsi nella Marina degli Stati Uniti. Viene assegnato alla United State Ship The Sullivans e, insieme ai suoi compagni, combatte diverse battaglie compiendo imprese eroiche. Il 20 giugno 1945 i marinai dei Sallivan lasciano le Filippine diretti in California. Una volta tornato dal fronte conosce una ragazza di nome Rita Petri che rivede a New York. Quello stesso giorno sarebbe dovuto tornare al fronte se non fosse arrivata la notizia della resa giapponese.

George inizia quindi a bere e a festeggiare vagando nei dintorni di Times Square. Bacia diverse donne durante il suo tragitto senza permettere a nessuno di fermarlo, nemmeno a Rita. In questo modo incontra Greta, la quale si trova lì solo per sapere l’esito della guerra. I due non si vedranno più fino al 1980.

Ma sulla scena del bacio a Time Square è presente anche il giornalista di Life Alfred Eisenstaedt che immortala il momento eseguendo quattro scatti con la sua fotocamera. Alfred era nato nel 1898 da una famiglia ebrea a Dischau, e aveva partecipato nel 1915 alla Prima guerra mondiale, uscendone vivo per miracolo. Nel 1935 aveva lasciato la Germania per stabilirsi a New York, dove sarebbe stato assunto dal fondatore del Time, Henry Luce. Anche Alfred si trova a Times Square quel giorno e vedendo il comportamento bizzarro di George pensa di seguirlo. La sua intuizione viene ripagata; la foto diventa ben presto il simbolo della fine della guerra tra America e Giappone. Né Greta né George si accorgono della sua presenza e nemmeno vedranno la foto fino al 1980, anno in cui Life organizza una riunione per commemorare la resa del Giappone. Il loro riconoscimento non sarà facile, diversi pretendenti dicono di essere i soggetti immortalati nella foto ed alcuni verranno anche creduti per diversi anni.

George e Greta rimangono in contatto ma sposano rispettivamente Rita Petri e Mischa Elliot Friedman. Greta trova lavoro in un teatro estivo, ed è proprio lì che conosce suo marito; dal matrimonio nascono Mara e Joshua Friedman. Proprio quando nascono i figli, Greta ricomincia il college, studiando quando può, concludendo gli studi solo nel 1981 insieme ai suoi figli. Lavora sempre nel campo artistico e muore all’età di 92 anni (8 settembre 2016) in Virginia. Viene sepolta nel cimitero di Arlington accanto al suo defunto marito, morto nel 1998. .

*voce a cura di Francesco Lagrotteria - Laureato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Brescia in “Scienze e Tecniche Psicologiche” e studente del corso di laurea Magistrale in “Psicologia Clinica” presso L’Università degli studi di Trento. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: gruppo di Scrittura di Biografie - Università di Trento (referenti: Maria Barbone, Susanna Pedrotti, Lucia Rodler).


Fonti, risorse bibliografiche, siti su Greta Zimmer Friedman*

Verria, L., & Galdorisi G. (2012). The Kissing Sailor: The Mystery Behind the Photo That Ended World War II. Naval Institute Press.
Friedman, G., Redmond, P.T., & Daughters of The American Revolution. Greta Friedman Collection. [Personal Narrative] Retrieved from the Library of Congress, https://www.loc.gov/item/afc2001001.42863/.

Rosemberg, E. (2016). Greta Friedman, Who Claim to Be the Nurse in a Famous V-J Day Photo, Dies at 92. The New York Times. (sezione A), 18.

Chuck, E., & Calabrese, E. (2016). Greta Zimmer Friedman, ‘Nurse’ in iconic WWII Kissing Photo, Dies at 92. NBC News.15/11/2023.


Voce pubblicata nel: 2024

Ultimo aggiornamento: 2024