Maria Drago, madre di Giuseppe Mazzini, rappresenta una delle figure femminili più significative del Risorgimento italiano, pur rimanendo spesso nell’ombra del figlio.

Nata a Genova nel 1774 in una famiglia borghese di solida tradizione religiosa, ricevette un’educazione improntata alla fede, alla disciplina e al senso del dovere. Questi valori avrebbero segnato profondamente la sua vita e la formazione del figlio, che Maria accompagnò con dedizione e attenzione costante, anche nei momenti più difficili dell’esilio e della persecuzione politica.

Nel 1796 sposò Giacomo Mazzini, medico e professore di anatomia, uomo stimato per la sua cultura e il suo rigore morale. Dal matrimonio nacquero cinque figli, dei quali Giuseppe, il quarto, fu l’unico maschio sopravvissuto. La maternità non fu per lei un semplice ruolo sociale, ma un campo in cui esercitare cura, educazione e responsabilità morale. Le cronache familiari raccontano che chiamava affettuosamente Giuseppe “Pippo”, un nomignolo che nascondeva dolcezza e familiarità.

Il rapporto tra Maria Drago e Giuseppe Mazzini è documentato da un fitto epistolario che attraversa decenni. Le lettere rivelano una donna attenta, sensibile e profondamente consapevole della dimensione morale e civile del figlio. Maria non si limitava a esprimere affetto materno: sapeva incoraggiare, ammonire, offrire consigli concreti, mantenendo sempre viva una voce autonoma e riflessiva. La sua scrittura, ricca di delicatezza e fermezza insieme, fa emergere una soggettività consapevole, capace di partecipare alla storia attraverso l’educazione, il sostegno — anche economico — e il senso etico.

È importante notare che tutte le lettere di Drago al figlio sono scritte in lingua italiana. Anche sul piano linguistico, Maria Drago sembra incarnare la madre simbolica degli italiani, usando, per scrivere a suo figlio, questa nuova “lingua madre” nazionale.

Maria Drago incarna un modello di femminilità attiva, che unisce le virtù domestiche e religiose alla responsabilità verso la formazione morale dei figli e alla partecipazione alla vita pubblica, seppur indiretta. La sua influenza su Mazzini non fu soltanto privata: attraverso la sua guida, egli apprese i valori della giustizia, della disciplina e della coscienza civile, che avrebbero orientato le scelte più coraggiose e idealistiche della sua vita.
Si occupava anche della distribuzione degli scritti del figlio in Italia, ospitava i suoi compagni politici nella villa di famiglia e organizzava riunioni politiche per le gentildonne genovesi: fu Maria Drago a diffondere il pensiero mazziniano nella penisola. Contemporaneamente, durante l’esilio, informava il figlio degli sviluppi e delle attività intellettuali in patria.

Drago seppe mantenere un dialogo costante con il mondo delle idee e con le vicende politiche che toccavano il figlio. Le sue lettere testimoniano un’esistenza segnata dalla lontananza, dal timore per le sorti di Giuseppe e dalla fiducia incrollabile nella Provvidenza e nella forza della coscienza.

Maria leggeva libri e giornali, da cui prendeva appunti che strascriveva al figlio. Giuseppe a sua volta tradusse per la madre lunghi brani tratti da scritti politici (ad esempio, l’intero Livre du peuple di La Mennais).
Anche attraverso questo continuo dialogo col figlio curò la propria erudizione: secondo Maria, la causa della situazione arretrata delle donne italiane — rispetto alle straniere descritte da Giuseppe — era proprio l’istruzione. Scrisse infatti:

Hai ragione circa all’educazione delle donne da noi: che le fa scevre di tutto ciò che costituisce i più bei sentimenti dell’anima.

Il confronto con la madre sul tema dell’istruzione femminile deve aver segnato Mazzini, che fu notoriamente influenzato anche da pensatori femministi come la scrittrice George Sand, la filosofa Harriet Taylor Mill e il marito di lei, il filosofo John Stuart Mill.

Alla sua morte, nell’agosto del 1852, Maria Drago fu oggetto non solo di cordoglio familiare, ma di manifestazioni popolari di grande rilievo: folle che parteciparono al suo funerale — erano presenti circa 3000 persone, tra cui sia personaggi politici sia persone delle classi operaie — bastimenti stranieri nel porto abbassarono le bandiere a mezz’asta, e nella valle del Bisagno ogni casa accese le luci per illuminare il percorso del corteo funebre.
Fu un omaggio non solo a una madre riconosciuta, ma a una donna che aveva incarnato, nella sua austerità, nella sua fede, nella sua capacità di soffrire e di agire, il simbolo di un’Italia che aspettava redenzione. Mazzini stesso riconobbe, con profonda gratitudine, che la sua formazione morale, la sua tenacia e la sua sensibilità civica erano in gran parte frutto dell’influenza materna.

Oggi Maria Drago è ricordata non soltanto come madre di un grande patriota, ma come donna autonoma e consapevole, capace di esercitare una forma di leadership morale e educativa nel contesto familiare e civile. La sua vita testimonia il ruolo delle donne nel Risorgimento come guide etiche e formative. Il suo rapporto con altre donne liberali, inoltre — donne che scrivevano alle sue corrispondenti per parte del figlio o che partecipavano a raccolte fondi — suggerisce un profilo di protagonismo collettivo femminile: non solo Maria in solitudine, ma Maria in relazione, che mobilita, che influenza attraverso i legami del singolo e del familiare, che rende visibile il femminile in un contesto politico che ufficialmente guardava agli uomini.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Maria Drago Mazzini


E. Sestan, Madre di Mazzini: Maria Drago e la sua famiglia, Sansoni, Firenze, 1942.

L. R. Mazzini, Lettere di Maria Drago a Giuseppe Mazzini (1821-1835), a cura di A. Saitta, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Roma, 1961.

Kroonenberg Saskia, La Genealogia Della Madre: Maria Drago e La ‘Lingua Della Mamma’, 2019.

Giovanni Assereto, Maria Giacinta Drago, in «Dizionario Biografico degli Italiani»

Sito cimitero monumentale di Staglieno (GE)

Archivio di Stato di Genova, Fondo Mazzini.

Museo del Risorgimento, Casa di Mazzini, Genova.

Sito del Museo del Risorgimento, Casa Mazzini, Genova



Voce pubblicata nel: 2025

Ultimo aggiornamento: 2025