Io ho cominciato a scrivere perché mi sono accorta che nessuno più mi ascoltava. Naturalmente i vecchi parlano sempre delle cose vecchie perché le cose nuove non se le ricordano, e soprattutto non le capiscono. Almeno per conto mio è così. E allora siamo sempre nel passato a rivangare e a rivangare, e la gente si stufa, specialmente i giovani: “Eh nonna, ma l’hai già detto; eh nonna l’hai già raccontato”. Allora, invece di parlare, mi son messa a scrivere. Così i miei nipoti non mi dicono più niente. Non mi leggono, ma io scrivo.Io non conosco altro mondo che non il mio, quello delle Langhe. Vengo da una generazione che non viaggiava, non ne aveva i mezzi, non c’era la possibilità. Quindi per noi di Monesiglio andare a Saliceto era già andare all’Estero. Io non saprei scrivere di altro che delle Langhe. E delle Langhe vecchie, perché adesso son cambiate anche le Langhe, non son più come quelle di cent’anni fa. Son tutti fatti veri, però io li ho elaborati, ho cambiato i nomi, ho cambiato un po’ le situazioni, ma mi sono ispirata tutti fatti veri, e non sono capitati tutti a me, nè, perché altrimenti non sarei più qui.
Queste sono le parole della maestra-scrittrice Maria Tarditi pronunciate nel 2009 per un'intervista rilasciata in occasione della presentazione del suo romanzo “Pecore Matte”. Il giornale Il Foglio quotidiano ebbe a definirla “un caso letterario” e “la scrittrice piemontese che vendeva 90 mila copie”. A Monesiglio, suo paese natale, le è dedicata la locale Biblioteca Civica e, dal 2018, nella casa dove ha vissuto fino ai suoi vent’anni, il Piccolo Museo di Langa, aperto nei fine settimana dalle 9.00 alle 19.00, ad ingresso gratuito.
Dopo quattro anni passati a lavorare in filanda, Marì ha insegnato per tutta la vita: prima nei paesi delle Langhe, poi in Val Tanaro e, poi, per i restanti 38 anni a Pievetta (frazione del piccolo comune di Priola, in provincia di Cuneo), dove risiedeva. Insegnava nelle pluriclassi, a scolari di diversa, età. Le pluriclassi, oggi piuttosto rare, erano all’epoca la normalità nei paesi di montagna. Proprio al suo primo incarico, presso le scuole serali per adulti, Maria Tarditi incontrò tra i suoi allievi colui che sarebbe diventato il suo futuro marito, Oreste Peirano, un commerciante di legname più grande di lei di quindici anni. I due convolarono a nozze alla fine dell’anno scolastico.
Ha cominciato a scrivere a 73 anni, mostrando una vena prolifica ed anche, come è stato scritto, “una grazia e una coerenza unica” nelle sue opere. Ha pubblicato il suo primo libro nel 2005, ma la sua scrittura si era messa in moto già alla fine degli anni Novanta. Di sé e del suo stile amava dire che “scriveva di getto”. Nei suoi romanzi e racconti ha narrato il Piemonte di una volta. Scriveva tutto a penna, prima di passarlo all'editore, ed amava raccontare soprattutto di storie familiari, scuola (parlava anche della fatica che le era costato prendere il diploma da maestra), povertà di Langa, lavoro in filanda, guerra, masche e venturini.
I suoi romanzi e racconti hanno venduto moltissimo, perché sono semplici, coinvolgenti ed avvincenti, limpidi e diretti. Adatti davvero a chiunque. Ecco i titoli: “Pecore matte”, “Minnie”, “L’ultimo della fila”, “Cara scuola”, “Un paese nel cuore”, “La Venturina”, “Favole nere di bisnonna Pina”, "La vita non è uno scherzo", "Aspettando Catlina" e "Storie di masche", "La maestra cattiva", "Testaviroira", "L'odore del diavolo", "Un'infanzia felice", "Vestivamo alla poveraccia", “La bella madre”, “Storie dell'altro ieri”, "Marì va al cinema" e “Niente per caso”.
Di sé stessa diceva: «Racconto la mia gente di Langa, ha diritto ad avere voce». Non ha viaggiato e non ha visto il mondo, Marì, eppure, attraverso i suoi racconti ha narrato il mondo intero. È stata ad Alba intorno ai 25 anni ed ha visitato una volta Roma ed una volta Venezia.
Non c’è forse una sola famiglia delle meravigliose Langhe che non abbia in casa almeno un libro di Maria Tarditi. La sua è una scrittura di estrema modernità, veloce, efficace ed estremamente chiara e lineare. L’autrice non fa sconti a nessuno, ma mostra grande partecipazione ai dolori del mondo. Narra di storie amare e difficili, ma l’ironia è forse la più grande qualità che ella mostra scrivendo. Un libro di Davide Sandalo la pone accanto a grandi scrittori piemontesi, quali Giovanni Arpino, Giorgio Bocca, Beppe Fenoglio, Gina Lagorio, Cesare Pavese, Franco Piccinelli, Lalla Romano, Nuto Revelli.
Iniziò a scrivere per una scommessa con sua figlia e anche perché era rimasta sola, a Pievetta, nell’alta Val Tanaro, dopo la scomparsa di sua madre a 95 anni. Conosceva bene, oltre le altre cose già dette, anche le storie di guerra partigiana, in quanto ha avuto parenti partigiani e, nel suo paese, molti lutti dovuti alla guerra. La particolarità dei suoi scritti è che sono narrati in prima persona, tranne il romanzo “La vita non è uno scherzo”, che prende spunto da una triste vicenda che le era stata raccontata.
Di lei Donato Bosca, preside e scrittore, esponente del mondo culturale piemontese, scomparso nel 2023, nella prefazione a “Pecore matte” ha scritto: «Io resto dell’opinione che Maria Tarditi possieda per la narrazione un talento naturale che nessun corso di scrittura creativa può vendere, nemmeno attraverso sostanziosi pagamenti rateali. Un “dono” diciamo noi della campagna, che è poi la virtù di tirare dentro ai suoi racconti i lettori che vogliono nutrirsi delle storie a cui da voce».
Negli ultimi anni avevano cominciato a richiederla varie trasmissioni televisive (“Le invasioni barbariche”, “I fatti vostri”), come esempio di maestra-scrittrice. A causa delle sue precarie condizioni di salute, ha dovuto declinare gli inviti televisivi. Soffriva di Parkinson e non scriveva più. Il suo ultimo romanzo è stato “L’odore del diavolo”, del 2011.
Maria Tarditi è morta a Grugliasco, dove era ospite della figlia, a 89 anni. Lascia una testimonianza dal valore inestimabile di un periodo della storia e della provincia italiana, con una resa sapiente delle situazioni e della psicologia dei personaggi, alcuni dei quali messi anche in scena teatrale.
Nadia Meriggio, Girotondo intorno a noi, Youcanprint 2014, p. 47 Mariapia Peirano, A scuola con Maria Tarditi, Araba Fenice 2016
Davide Sandalo, La “Granda” letteratura, Araba Fenice 2024
Addio a Maria Tarditi, scrittrice di successo dopo una vita da maestra elementare
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L’amore quotidiano – Maria Tarditi
Maria Tarditi presenta il suo libro Pecore Matte
Maria Tarditi, un caso letterario
Maria Tarditi scriveva con grazia e coerenza uniche
Nel cuore delle parole - Omaggio a Maria Tarditi
Voce pubblicata nel: 2025
Ultimo aggiornamento: 2025