Fondersi con l’immensità del mare, viverlo unicamente e in intimità. È questo il sogno che ha portato Alessia Zecchini, apneista e pluriprimatista mondiale, a diventare “la donna più profonda del mondo”, a soli ventisei anni.
Alessia nasce a Roma il 30 giugno 1992. Fin da bambina sviluppa un amore travolgente per l’acqua, suo elemento d’elezione; in particolare ama il mare e ogni suo abitante. Viene iscritta al primo corso di nuoto a sei anni. Inizialmente Alessia detesta la piscina: l’acqua clorata e pesante, le vasche asettiche non sono nulla in confronto allo spettacolo offerto dal mare, in cui pesci, coralli e correnti danzano all’unisono, in armonia. È proprio cominciando a nuotare indoor, però, che riuscirà ad avvicinarsi all’apnea, la passione di una vita.

Nel 2005, infatti, durante gli esami per il brevetto, Alessia completa una vasca intera – 25 metri – sott’acqua. L’esperienza le piace a tal punto da intraprendere un corso federale di apnea, presso la società Apnea Blu Mare di Roma. Qui incontra il suo primo istruttore, Antonio Purificato. A queste date l’apnea è uno sport prevalentemente maschile e pochissime donne lo praticano. Alessia è dunque l’unica ragazza del suo corso, eppure si contraddistingue per il talento fuori dal comune e la notevole capacità polmonare. Per questi motivi viene convocata ogni estate, dai tredici ai diciassette anni, per allenarsi e partecipare ai collegiali con la Nazionale titolare.

Le nuove regole di sicurezza prevedono che nessun atleta possa gareggiare fino al compimento della maggiore età; una cocente delusione per la ragazza, che decide ugualmente di continuare gli allenamenti. Nel frattempo, frequenta il liceo scientifico, gioca a pallavolo, esce con gli amici e le amiche e coltiva i suoi hobby.
Le fragilità adolescenziali non tardano ad arrivare. Il desiderio di perfezione e le insicurezze che porta dentro concorrono nel far ammalare Alessia di bulimia. La malattia la perseguita per sette anni, durante i quali passa da momenti di negazione a tentativi vani di guarigione, mentre cerca di nascondere senza successo il suo disagio ai genitori.

Come ella stessa racconta, sarà l’apnea a “salvarla”. Nel 2009, infatti, in vista dell’imminente debutto alle competizioni, decide di abbandonare la pallavolo per dedicarsi esclusivamente alla sua passione: diventa atleta del Dive Free Roma e del Nuoto Belle Arti, sotto la guida dell’allenatore Andrea Laureti.
La volontà di migliorarsi è tanta. Capisce che maltrattare il proprio corpo la potrebbe allontanare dai suoi obiettivi. Forte di questa nuova consapevolezza, nel 2011 sale sul podio al campionato italiano di Torino.

Nel 2013, grazie al padre, entra in contatto con lo psicologo dello sport Giorgio Nardone, che, tramite un percorso di Terapia Breve Strategica (TBS), la aiuta a sviluppare tecniche per migliorare la prestazione sportiva, la concentrazione e la focalizzazione degli obiettivi. Partecipa, quindi, ai Mondiali CMAS a Kazan, in Russia, dove vince il primo oro in apnea statica, gareggiando al fianco della sua collega e amica Ilaria Bonin.
Nello stesso anno viene contattata dall’azienda con cui firma il primo contratto di sponsorizzazione: la società Salvimar. Alessia è già un’atleta di grande successo: si aggiudica molti premi e batte diversi record nazionali e mondiali.

Il 2017 è un anno di svolta nella carriera e nella vita personale della giovane sportiva. Partecipa, infatti, alla competizione Vertical Blue, presso il Dean’s Blue Hole a Long Island, nelle Bahamas. Durante l’evento conosce il diver irlandese Stephen Keenan, che diventa presto suo “super-coach” e compagno di vita. Proprio grazie al sostegno congiunto di Stephen e della famiglia, Alessia si aggiudica il titolo di “donna più profonda del mondo”, battendo la giapponese Hanako Hirose. Con questo record mondiale, -104m in assetto costante con monopinna, supera per la prima volta Natalia Molchanova, apneista più forte del mondo e suo idolo di sempre.

Keenan la invita ad allenarsi presso il suo diving center, a Dahab, in Egitto, situato di fronte alla dolina Blue, un arco di roccia sommerso, dove Natalia aveva conquistato il suo ultimo, imbattuto, record. Alessia è impaziente di superare il suo mito, tentando l’attraversamento della dolina.
Il 22 luglio 2017 è il giorno della prova. Per una serie di sfortunati errori, l’atleta manca il cavo per l’uscita: è allora che Stephen, il suo safety, si immerge per aiutarla nella risalita. Purtroppo, entrambi cadono in sincope e l’uomo non riesce a salvarsi. Alessia viene distrutta dal dolore. Con l’intenzione di commemorare Keenan, partecipa ai mondiali di Roatàn, in Honduras, nello stesso anno, nonostante una frattura al braccio. Qui conosce il nuovo allenatore Martin Zajac, che l’aiuta a ritrovare la serenità perduta, la gioia del tuffo. Ritorna a vincere medaglie e a battere record, da allora tutti dedicati al compagno scomparso.

Nel 2018 torna al Vertical Blue, dove vince l’overall AIDA – 4 record mondiali – in tutte le discipline di profondità. Nel 2021 partecipa nuovamente alla sfida, dove batte altri tre record: assetto costante con monopinna (-115m), assetto costante senza attrezzi (-74m) e free immersion (-101m).
Negli anni, cresce notevolmente in lei il bisogno prendersi cura degli amati fondali marini (“siamo ospiti in casa d’altri”). Nei viaggi che intraprende seguendo le gare agonistiche, si rende conto in prima persona di alcuni cambiamenti visibili: le spiagge si riducono, i coralli scompaiono con i pesci, la temperatura del mare sale e ogni sorta di rifiuto si accatasta sui fondali. Ciò la spinge ad affrontare questioni etiche importanti e a prestare attenzione all’impatto dell’uomo sugli ambienti marini. Il suo impegno si articola su più fronti: da una parte si affianca alle proposte di legge europee Stop Global Warming e Stop Finning; dall’altra diventa portabandiera del progetto Green Heroes insieme ad altri atleti di fama internazionale.

La carriera di Alessia prosegue oggi con una catena di successi. Ultimo record mondiale il 24 maggio 2023 in assetto costante con monopinna (-123m) alle Camotes Islands, nelle Filippine. Attualmente, la sua federazione è in trattativa per competere alle olimpiadi di Los Angeles nel 2028.

*voce a cura di Ilaria Trenchi - Laureata presso l’Università degli Studi di Padova in “Scienze Psicologiche Cognitive e Psicobiologiche” e studentessa del corso di laurea Magistrale in “Psicologia”, percorso “Neuroscienze”, presso l’Università degli Studi di Trento. Appassionata di Neuroetica. Divoratrice di favole da tutto il mondo. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: gruppo di Scrittura di Biografie – Università di Trento (referenti: Lucia Rodler, Maria Barbone, Susanna Pedrotti).

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Alessia Zecchini*

McGann, L. (regista). (2023). The deepest breath [Docufilm]. John Battsek.

Zecchini, A. (2021). Apnea. Viaggio nelle profondità del corpo e dell’oceano. Per sfidare l’impossibile ogni giorno. Il Saggiatore.

Zecchini, A. (2023, Giugno 29). Alessia Zecchini al TG1 nella Giornata Internazionale degli Oceani [Video]. YouTube.



Voce pubblicata nel: 2024

Ultimo aggiornamento: 2024