Clotilde Pontecorvo
Roma 1936 - 2022
Filosofa, pedagogista e innovatrice nel campo della psicologia dell’educazione, Clotilde Pontecorvo è stata una figura di riferimento per la psicologia dell'educazione in Italia. I suoi studi hanno sottolineato il ruolo del dialogo, della cooperazione e dell’interazione sociale nei processi di apprendimento in contesto scolastico e familiare. Ha contribuito alla formazione di generazioni di insegnanti e ricercatori, integrando rigore scientifico con una profonda attenzione all’impatto sociale della ricerca accademica sulle pratiche a scuola e sulle politiche relative alle istituzioni educative.
Nata a Roma da famiglia ebraica, durante la Seconda Guerra Mondiale si rifugiò con la madre e i fratelli prima in Toscana e poi in un convento a Roma per sfuggire alle persecuzioni.
Dopo la laurea in Filosofia presso l’Università "La Sapienza" (1959), intraprese un percorso di ricerca innovativo, ispirato dalle teorie del dialogo di Guido Calogero e dalla pedagogia attiva del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE).
Nel 1976 divenne professore ordinario di Pedagogia presso l’Università di Salerno e, nel 1978, ottenne la cattedra a "La Sapienza", dove contribuì alla fondazione del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione. Qui consolidò la sua carriera accademica, dirigendo progetti di ricerca nazionali e internazionali.
Clotilde Pontecorvo ha studiato la pratica educativa e i processi di apprendimento come attività collaborative, focalizzandosi sul valore del dialogo e della discussione tra pari, sia in classe sia nei contesti di formazione per adulti (docenti, personale educativo). I suoi studi hanno mostrato come il ragionamento collettivo e le interazioni sociali promuovano lo sviluppo cognitivo.
Ha coordinato il GUS (Gruppo Università-Scuola), gruppo di ricerca che dal 1973 ha documentato empiricamente, attraverso registrazioni audio puntualmente trascritte, le discussioni in classe di bambini di scuola elementare su temi di educazione scientifica scoprendo la ricchezza dei processi di ragionamento collettivo che si sviluppavano. Gli scritti del GUS sono stati raccolti insieme a dati e risultati di ricerca successivi nel testo sistematico più noto e più caro a Clotilde Pontecorvo “Discutendo si impara" (1991).
Ha esplorato anche il tema dell’alfabetizzazione, collaborando con studiose come Emilia Ferreiro, e ha contribuito all’introduzione della psicologia culturale in Italia, ispirandosi a Vygotsky e Bruner. Negli anni ‘80 ha guidato ricerche comparative sull’educazione scientifica e dagli anni ‘90 ha esteso la prospettiva interazionista anche allo studio delle interazioni familiari, collaborando con Elinor Ochs nell’ambito degli studi sulla socializzazione linguistica a tavola. Ancora con Elinor Ochs negli anni 2000 ha lavorato ad una ricerca etnografica comparativa sulla gestione dei compiti domestici e lavorativi di genitori in famiglie a doppia carriera di Roma.
Clotilde Pontecorvo è stata membro di importanti commissioni ministeriali, tra cui la Commissione dei Saggi, incaricata dal Ministro Luigi Berlinguer a discutere dei contenuti della scuola secondaria superiore. Inoltre, ha diretto la Scuola di Specializzazione per la Formazione degli Insegnanti (SISS) del Lazio, è stata Presidente nazionale del CEMEA (Centri per l’Esercitazione dei Metodi dell’Educazione Attiva) e ha collaborato con istituzioni internazionali come l’EARLI (European Association for Research on Learning and Instruction).
Autrice di numerosi saggi, Pontecorvo ha lasciato un segno profondo nel campo dell’educazione e della psicologia. Il Centro Studi Clotilde e Maurizio Pontecorvo a Roma continua a promuovere il suo lavoro, valorizzando la formazione degli insegnanti e la ricerca educativa.
Fonti, risorse bibliografiche, siti su Clotilde Pontecorvo
Pubblicazioni principali
Discutendo si impara (1991)
Psicologia dell'educazione. Conoscere a scuola (1985)
Manuale di psicologia dell'educazione (1999)
Famiglie all'italiana. Parlare a tavola (2016)
Voce pubblicata nel: 2024
Ultimo aggiornamento: 2025